Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Incendi in casa, quattro persone ferite
Doppio rogo a Murano e Portogruaro. Vigili del fuoco al lavoro sulle cause
VENEZIA Un doppio rogo a nemmeno un’ora di distanza. Tragedie sfiorate ieri sera a Murano e Portogruaro per due incendi scoppiati in casa. Nell’isola le fiamme sono divampate al quarto piano di un’abitazione di Calle Fra Mauro, ferendo leggermente un uomo e una donna. I pompieri hanno salvato loro e anche un cane, gravi i danni all’abitazione. A Portogruaro invece è andata a fuoco una casa di via Ronchi: due anziani sono stati portati in ospedale.
MARTELLAGO Davanti la saracinesca abbassata, nel retro però si riempiono i bicchieri e si svuotano le bottiglie. Una scena degna del proibizionismo americano degli anni Venti del Novecento, quando i locali chiusi si trasformavano in ritrovi clandestini per sfuggire alla legge, ma stavolta siamo a Maerne di Martellago, non a New York e di mezzo c’è un secolo di storia.
A smascherare i baristi disobbedienti ci hanno pensato i carabinieri, che continuano a battere tutto il territorio provinciale per assicur a r s i che nessuno contravvenga alle disposizioni governative per il contenimento del contagio da Covid-19; i militari hanno raggiunto il locale durante un normale pattugliamento, hanno visto le serrande chiuse e i cartelli agli ingressi che spiegavano la sospensione dell’attività come prescritto dal decreto del governo, peccato che dall’interno si alzassero rumori e voci che rendevano poco credibile la chiusura. E, infatti, andando a vesi rificare i militari hanno scoperto che i titolari del bar, di origini cinesi, non avevano affatto rinunciato a servire i loro clienti: in uno spazio più riparato, sul retro del locale, continuavano infatti a preparare spritz , patatine e bicchieri di vino per quei fedelissimi dell’aperitivo e del locale che sapevano di poterne approfittare con una certa sicurezza.
Inevitabili le sanzioni, tanto per i responsabili del bar quanto per gli avventori; questi ultimi sono stati puniti con una multa - come previsto dalle nuove disposizioni - e lo stesso è toccato alla titolare, che però dovrà anche scontare una chiusura obbligata: i sigilli scatterann o subito dopo il « lockdown » nazionale, quando tutte le attività potranno riaprire i battenti, il locale sarà costretto ad un ritardo ulteriore di cinque giorni. E, ovviamente, l’attività «antiproibizionista» nel retrobottega è stata immediatamente bloccata.