Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Una fila di bare da Bergamo «Chissà se la gente capisce»
Non sono stati accompagnati da familiari e amici ma da tre camion dell’esercito italiano che, partiti da Bergamo, sono arrivati al cimitero di Spinea. Quindici bare, quindici vittime del coronavirus che nella città lombarda ha sfogato in pieno la sua furia mietendo centinaia di vittime. Tantissime, troppe per i forni crematori bergamaschi tanto che il prefetto, nei giorni scorsi, ha contattato diversi comuni italiani per chiedere aiuto. Spinea e la Città Metropolitana hanno risposto. Ieri, la sindaca Martina Vesnaver ha accolto i camion attendendoli davanti al cimitero con la fascia tricolore. «C’è una ferita enorme a Milano e a Bergamo – spiega la sindaca – abbiamo risposto a una chiamata che è quella dell’Italia. Abbiamo verificato la disponibilità del nostro impianto e dato l’ok. Se ci sarà la necessità, e se potremo, accoglieremo in futuro anche altre salme. Se fosse successo a noi sono sicura che altri paesi avrebbero dato la loro disponibilità». Già nei giorni scorsi al cimitero di Spinea erano giunte salme, da Milano e Cremona, che insieme a Bergamo sono tra le città più colpite dall’emergenza coronavirus. Ieri i camion dell’esercito, partiti dalla Lombardia, hanno fatto strade periferiche per arrivare al cimitero di Spinea. «Forse sarebbe stato il caso di farli passare per le vie centrali di Spinea – riflette però la sindaca Vesnaver – molta gente pensa ancora di vivere in un soap opera e annoiata dal divano esce per motivi futili. Invece stiamo vivendo una tragedia e forse far passare qui camion per il centro può aiutare tutti a rendersene conto». Spinea non è stato l’unica città contatta dal prefetto lombardo per aiutare Bergamo. I decessi, infatti, non si fermano. «Era doveroso dare la nostra disponibilità – conclude Vesnaver – è poi un’esigenza sociale e igienico sanitaria visto il numero elevatissimo di salme che non possono restare per lunghi periodi in attesa». Il video dei camion che entrano nel cimitero spinetense è stato condiviso ieri dal sindaco della Città Metropolitana Luigi Brugnaro. «In questo difficile momento per il nostro Paese aiutare chi è più in difficoltà è una conseguenza logica» ha commentato. Oggi un minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta nelle sedi municipali e provinciali delle città metropolitane per ricordare tutte le vittime.