Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Buoni spesa, centinaia di chiamate Brugnaro: solo 10 euro a famiglia

Il sindaco snobba il provvedime­nto. Baretta: non sono briciole, la gente li aspetta

- Alberto Zorzi

VENEZIA «Bisogna fare un’operazione verità, perché la gente è convinta che siano arrivati i soldi. In realtà non è arrivato niente, o quasi: una media di 10 euro a nucleo famigliare». Premette di non voler fare polemica, ma al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro la mossa del governo sui «buoni spesa» non è proprio andato giù. Sabato sera il premier Giuseppe Conte ha annunciato 400 milioni di euro per tutti i Comuni a sostegno di chi, da un mese a questa parte, a causa del blocco totale imposto dalla guerra al coronaviru­s, fatica anche a fare la spesa. La quota parte per la Città metropolit­ana è di 5,1 milioni di euro, per Ca’ Farsetti un milione e 350 mila euro. «Ieri centinaia di persone ci hanno chiamato per chiedere informazio­ni - incalza l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini - Sono state create aspettativ­e enormi, ma non del tutto corrette». «Quelle che qualcuno definisce “briciole” sono le prime risorse che la nostra gente aspetta - replica però il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta, che sarà anche lo sfidante di Brugnaro alle elezioni comunali posticipat­e in autunno - Certamente non bastano, ma se ne aggiungono ogni giorno di nuove e ne arriverann­o ancora».

Brugnaro è andato all’attacco del governo nella quotidiana trasmissio­ne delle 16 su Facebook e Tele Venezia. «Hanno annunciato 4 miliardi, ma è solo un’anticipazi­one, che peraltro facevano tutti gli anni - aggiunge - L’unica novità sono i 400 milioni. Ma nella manovra di metà aprile, che io speravo fosse prima, ci devono dare liquidità vera». La

"Venturini Sono state create delle aspettativ­e enormi tra i cittadini, ma non corrette

domanda che molti cittadini si fanno, per ora, è però una sola: chi ha diritto ai buoni spesa? «Non c’è scritto nel decreto - si arrabbia Venturini - E’ tutto lasciato ai Comuni e infatti l’Anci nazionale e veneto sta lavorando a linee guida per tutti. Noi abbiamo creato un gruppo di lavoro con dirigenti e legali». Il criterio dovrebbe essere quello non di aiutare i «poveri» di sempre, già seguiti dai servizi sociali, ma quelli che lo sono diventati per il Covid. «Penso al commercio e alla filiera turistica», afferma il sindaco, che poi si lascia andare a una dura «tirata» contro il passato. «Faremo i controlli e gestiremo tutto nel modo più oculato - spiega - Il ruolo ufficiale ce l’ha il Comune e saremo trasparent­i: non faremo come una volta, quando veniva aiutato chi aveva l’amico dell’amico o la tessera». «Mi auguro che queste risorse vengano utilizzate con criterio per chi è in difficoltà oggi a causa dell’emergenza e non ha altre forme di aiuto», dice la deputata di Italia Viva Sara Moretto. «Ora il Comune dovrà attivarsi al più presto per rendere operative le misure decise dal governo a favore delle persone in difficoltà», aggiunge il collega dem Nicola Pellicani. Più Europa, con Michele Scibelli, ha messo assieme un pool di profession­isti a disposizio­ne dei cittadini che si rivolgono alle Municipali­tà. «Non al Comune, perché Brugnaro non ha spirito di squadra», aggiunge.

Brugnaro non ha negato che il Comune farà il possibile, ma ha le mani legate proprio per la situazione pesante del bilancio, che si regge molto sulla filiera turistica. «Io spero che i turisti tornino - aggiunge - A qualcuno piace questa Venezia, io spero di non vederla mai più così». Il sindaco ha anche dato mandato alla dirigente del settore scolastico della Città metropolit­ana di fare una ricognizio­ne su come le varie scuole stanno affrontand­o le lezioni online, pur premettend­o che non è un settore di competenza degli enti locali. «Da un lato vorrei che venissero segnalati i docenti più meritevoli - spiega - dall’altro vorrei coinvolger­li in una sorta di “lezioni collettive” per quegli studenti che non possono farle». Proposta alla quale però tre presidenti dei consigli d’istituto di altrettant­e scuole veneziane, Claudia Zennaro, Eva Bassi e Matteo Donega, replicano chiedendo un superament­o del « digital divide » con un monitoragg­io delle connession­i casalinghe degli studenti e di tutte le scuole e garantire a tutti gli strumenti per la didattica a distanza.

Il Comune ha anche avviato un numero verde di aiuto psicologic­o (800.936611), gestito dalla sezione veneziana della Croce Rossa.

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Assessore Venturini

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