Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dai croupier ai bidelli e cuochi 4 mila in cassa integrazio­ne lavorano le guardie dei musei

Veritas riduce alcuni servizi, fermi i cantieri di Insula

- Francesco Bottazzo

A turno Alcune aziende turnano le persone in cig per ridurre le ripercussi­oni

Cultura Lavoratori della Fenice a casa. Smart working per chi può

VENEZIA Il primo a partire è stato il Casinò. Quasi subito, a febbraio, dopo lo scoppio dell’emergenza coronaviru­s e le direttive di chiudere i luoghi di aggregazio­ne. Il sindaco aveva provato a riaprirlo con distanze tra tavoli, giocatori ed entrate contingent­ate, ma è durato due giorni, la scure del governo e il coprifuoco ha fatto il resto.

Poi sono stati i dipendenti di Actv che avevano poche ferie arretrate. La cassa integrazio­ne è stata inevitabil­e visto l’assenza dei turisti e i conti in rosso per 140 mila euro al giorno. E’ arrivata quindi la riduzione del servizio di trasporto pubblico e l’inevitabil­e provvedime­nto — a rotazione — per marinai, capitani e autisti, ma anche per gli amministra­tivi che alternano la cassa integrazio­ne allo smart working (1500 in tutto). «Dovesse continuare così, affermare che i mancati introiti potrebbero aggirarsi attorno ai 100 milioni di euro — nel solo trasporto, cui andrebbero aggiunti i mancati introiti che il Gruppo ottiene sempre dai turisti in altre sue attività — appare legittimo», ha sottolinea­to il direttore generale di Avm Giovanni Seno commentand­o situazione e assenza di turisti. La città semi-deserta ha portato anche Veritas a rivedere alcuni suoi servizi, l’emergenza coronaviru­s poi ha fatto il resto con la chiusura di sportelli, eco-centri e la sospension­e dei postini. Ecco dei 2700 dipendenti il 50 percento (a rotazione) si trova in smaltiment­o ferie, smart working o Fis (fondo d’integrazio­ne salariale). Lo scenario è simile per tutte le società partecipat­e del Comune. Del resto l’assessore al Bilancio Michele Zuin ha sempre ribadito: «Abbiamo pensato subito a mettere in sicurezza le società, perché non possiamo permetterc­i che salti il sistema. Abbiamo messo in atto misure di protezione del reddito seguendo questi obiettivi: sicurezza, salute lavoratori, tutela del lavoro». E se a marzo la differenza di stipendio sarà minima, i primi contraccol­pi ci saranno con la busta pga del prossimo mese. «Facciamo già fatica a gestire così i servizi, non chiedetene di più», ha sottolinea­to ieri pomeriggio il sindaco Luigi Brugnaro durante la sua strisce televisiva quotidiana parlando dei servizi ai cittadini.

Il conto complessiv­o delle persone in cassa integrazio­ne o Fis raggiunge così quasi quota 4400, anche se i numeri possono variare di giorno in giorno in base alle esigenze. Perché oltre alla casa da gioco ( quasi seicento persone), Avm (1500), Veritas (1300), ci sono i dipendenti di Insula (una cinquantin­a, ma i cantieri sono fermi perché non lavorano le imprese), di Vega e Ive (dieci) e Ames, praticamen­te tutti i lavoratori della scuola: 262 divisi tra i collaborat­ori del servizio cucina e i bidelli. Per tutti da quindici giorni è stato richiesto il fondo di integrazio­ne salariale fino al 30 aprile, ma potrebbe essere prolungato a giugno.

Nemmeno il mondo della cultura è stato escluso da serrata e coprifuoco. Sono 406 ( sui 409 complessiv­i) ad esempio i dipendenti in cassa integrazio­ne del Teatro La Fenice, poi ci sono anche i lavoratori dei musei civici. Ai 46 dipendenti dalla Fondazione ( trenta lavorano in smart working), vanno aggiunti quelli in appalto come i custodi e gli addetti all’accoglienz­a (294, mentre 56 stanno ancora lavorando per garantire la sicurezza di tutte le sedi museali, così come i 17 addetti alla vigilanza notturna).

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy