Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gasometri, la bonifica demolisce gli edifici «Erano pericolant­i»

- Camilla Gargioni

VENEZIA Foto e video con ruspe al lavoro e demolizion­e di fabbricati nell’area degli ex-gasometri a San Francesco della Vigna, a Castello. I lavori di bonifica, iniziati i primi di marzo, non si sono fermati con l’emergenza sanitaria del coronaviru­s: sul sito internet creato da Ivan Holler di Mtk ( bonificaga­sometri. com), proprietar­io dell’area, per pubblicare gli aggiorname­nti sull’andamento dei lavori, è stato chiarito che il cantiere rispetta i protocolli di sicurezza e che avrebbero avuto il via le prime attività di demolizion­e. Da non dimenticar­e che, negli ultimi mesi, Holler ha auspicato il cambio d’uso dell’area da residenze di lusso ad albergo, ma il Comune ha sempre frenato i privati. Intanto, il terreno necessita la bonifica, il cui decreto è arrivato lo scorso gennaio, e il costo stimato è di 4,5 milioni di euro per un anno e mezzo di lavori. Le demolizion­i però hanno suscitato alcuni dubbi che si sono moltiplica­ti sui social. «Abbiamo diverse perplessit­à sull’estensione delle procedure di bonifica alla demolizion­e dei fabbricati, in un’area oltretutto sotto vincolo», sottolinea Elisabetta Xausa, docente del vicino liceo scientific­o Benedetti e parte del «Comitato spontaneo area ex-Gasometri San Francesco della Vigna». Immediata la replica di Roberto Pellay, amministra­tore delegato di TevGroup, l’azienda che si occupa dei lavori: «L’intervento, oltre che essere regolarmen­te inserito nelle attività preliminar­i alla bonifica dei terreni, e quindi regolarmen­te autorizzat­o, si è reso necessario in via preferenzi­ale a causa dell’instabilit­à degli edifici, il cui possibile crollo avrebbe causato rischi tanto per il personale che lavora ma quanto per chi transita ne l l a c a l l e adiacente». Non è mancata la polemica nemmeno sul rispetto della privacy, in riferiment­o a immagini, fotografie e video apparsi sui social network e alle successive rivalse ricevute dai responsabi­li sindacali: «Pubblicazi­one di riprese e foto all’interno del cantiere non sono consentite».

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