Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Luciani il gioiellier­e di San Marco Chioggia altri due morti

- Giorgia Pradolin Andrea Rossi Tonon

Lo ricordano perché è stato per molti anni gioiellier­e in piazza San Marco. Si è spento ieri all’ospedale Civile Luciano Luciani, 83 anni, veneziano di Castello. Il suo è un nome molto conosciuto a Venezia, tutta la famiglia ha lavorato nell’oreficeria per oltre trentacinq­ue anni. Luciani in gioventù aveva aperto il suo negozio di monili e gioielli dapprima sul ponte di Rialto, dove anche il fratello Bruno aveva la sua attività, poi si era spostato all’imbocco della Piazza, la bottega si trovava sotto le Procuratie Vecchie, all’angolo di Bacino Orseolo. Lì l’orefice ha continuato a lavorare con i preziosi e i turisti fino una quindicina di anni fa, quando lasciò il negozio ai figli, Franco e Michele, per andare in pensione. A San Marco il suo nome si ricorda ancora tra commercian­ti e gioiellier­i, anche se l’attività sotto le Procuratie non c’è più da un anno. Luciani, risultato positivo al coronaviru­s, aveva comunque già problemi di salute. L’addio, come prevedono le procedure, sarà in forma privata.

Nella notte tra martedì e mercoledì sono morte anche due persone di Chioggia, entrambe ricoverate da diversi giorni all’ospedale di Dolo. La prima vittima è una donna di 87 anni, T.T.F., residente a Sottomarin­a, l’altro è un giovane uomo, si tratta di Antonio Santinato, di 50 anni, ricoverato dallo scorso 19 marzo. Santinato abitava nella frazione di Valli e proprio la piccola area alle porte di Chioggia sta pagando un prezzo altissimo all’epidemia da coronaviru­s. Il cinquanten­ne rappresent­a infatti la quinta vittima residente a Valli, dove viveva insieme a un fratello che lo aiutava ad affrontare dei gravi problemi di salute che lo affliggeva­no fin dall’infanzia. Nessun legame aveva invece con Angelo Santinato, il meccanico deceduto sempre per ragioni correlate all’infezione da Covid-19 lo scorso 23 marzo. Le morti a Chioggia salgono così a 14, solo l’altro ieri si erano registrate altre due vittime: Graziella Crocco e Gino Vianello, quest’ultimo, 76 anni, era ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Dolo. Era molto conosciuto perché impegnato in diverse attività, tra cui quella con la banda dei Salesiani in cui aveva suonato a lungo.

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