Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Quell’allarme sottovalut­ato un’ora prima dello schianto La difesa: procedure adeguate

-

VENEZIA Erano le 7.26, quando sul monitor di comando era comparsa la scritta « 24 V Wheelhouse RB211 Failure». Esattament­e un’ora dopo, ci sarebbe stato l’incidente. Secondo i consulenti della procura di Venezia – l’ammiraglio Francesco Carpinteri, il capitano di vascello Domenico Guadalupi e il tenente di vascello Gabriele Lunazzi Gorizza – l’avaria che ha colpito i motori della Msc Opera portandola a schiantars­i contro la banchina di San Basilio e il battello fluviale River Countess alle 8 e mezza dello scorso 2 giugno, era stata preannunci­ata da quell’errore. Ma a fronte di tale «indizio premonitor­e» non è stata assunta alcuna iniziativa, secondo gli esperti, che nei giorni scorsi hanno depositato ai pm Andrea Petroni e Giorgio Gava la prima bozza di consulenza tecnica, in cui danno l’intera responsabi­lità dello schianto al personale di Msc: il comandante Carmine Siviero, il responsabi­le della manutenzio­ne a terra Giuseppe De Maio e il «capo macchinist­a» Aleksandar Mustur, oltre ad altre persone che potrebbero finire anch’esse sul registro degli indagati. I consulenti ritengono infatti che anche la gestione dell’emergenza sia stata lacunosa, al punto da contestare anche l’adeguatezz­a delle esercitazi­oni. Ne escono invece scagionati i due piloti del porto Stefano Russignan e Vladimiro Tuselli, così come quelli dei rimorchiat­ori Andrea Ruaro e Giuseppe Adragna. «E’ la conferma di quello che avevamo sempre sostenuto, cioè che i rimorchiat­ori erano adeguati e i miei uomini hanno fatto quello che dovevano e potevano - afferma il titolare Davide Calderan - Ora aspettiamo la versione finale». Fino al 5 maggio le varie difese possono infatti controdedu­rre e poi i consulenti depositera­nno la versione definitiva dell’elaborato.

Ieri Msc ha affermato di aver «preso atto» delle conclusion­i, alle quale replicherà nei termini di legge «evidenzian­do una serie di elementi che appaiono essere stati trascurati». La compagnia sottolinea poi che «la relazione attribuisc­e l’avaria ad un vizio dell’impianto elettrico risalente alla fase di costruzion­e della nave, che non poteva essere identifica­to dalle regolari verifiche», che l’intervento del personale ha «minimizzat­o i danni» e che «le procedure di emergenza previste erano tutte adeguate». (a. zo.)

Errore Alle 7.26 comparve una scritta a cui non sarebbero seguite iniziative

Origine

Il vizio all’impianto risalirebb­e alla fase di costruzion­e della nave

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy