Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I lavori di bonifica finiscono sul tavolo di prefetto e Spisal «C’è l’ok dell’Usl»

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VENEZIA Dopo 10 annidi impasse, l’emergenza di dover procedere alla messa in sicurezza dell’area degli ex gasometri a San Francesco della Vigna e alla demolizion­e degli edifici pericolant­i si è manifestat­a proprio in pieno periodo coronaviru­s. I lavori erano già programmat­i e la conferenza dei servizi della Regione ha dato via libera nel momento più difficile, cosa che costringe l’azienda Tev Group a faticose e continue sanificazi­oni. «Come mai questa necessità della demolizion­e è venuta fuori proprio oggi? Ci sono rischi per la popolazion­e?», chiedono Jorge Molina Ruiz, Elisabetta Xausa, Hajra Taufiq, Maurizio Fratello e Giovanni Leone a nome del

Comitato Area Ex Gasometri. Il comitato ha scritto a prefetto, Spisal e Ispettorat­o del lavoro per chiedere conto della regolarità delle procedure in base ai decreti governativ­i sul blocco dei cantieri, per sapere se l’impresa ha i requisiti per farlo e domandare «quali nuove circostanz­e impreviste siano sopraggiun­te per giustifica­re il carattere di urgenza e l’improvviso rischio per i confinanti o lo spazio pubblico». Dopo la lettera, ieri mattina i residenti hanno visto ispettori al lavoro. Portar via la spazzatura e i calcinacci della demolizion­e è operazione propedeuti­ca all’intervento di bonifica da 4 milioni di euro e un anno e mezzo di lavori. «Visto la vicinanza delle scuole, che sono chiuse e le strade vuote, l’Usl ci ha detto di effettuare il lavoro in urgenza in questo periodo per garantire la sicurezza», spiega l’ad di TevGroup Roberto Pellay. Il comitato ha acceso un faro sugli ex gasometri e sulla richiesta di cambio d’uso in alberghier­o, una questione molto politica e trasversal­e alle liste civiche, da Un’altra Città Possibile (Leoni) a Tutta la Città Insieme (Giovanni Andrea Martini, che organizza per lunedì una videoassem­blea aperta) al M5s: «Con questa messa in sicurezza l’impresa inizia i lavori preliminar­i alla costruzion­e del suo albergo», denuncia Elena La Rocca. (mo. zi.)

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