Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
In Italia nessuno ligio come i veneti si spostano poco anche per la spesa
Il georadar Google monitora le posizioni, nonostante più di ottomila denunciati siamo la Regione che si muove meno. Tranne quando il viaggio è per lavoro
Google ci spia, da sempre. Questa volta ha scoperto che i supermercati del Veneto, oggi, sono i meno frequentati d’Italia. Così come farmacie, drogherie, ferramenta, profumerie. I veneti si stanno giocando la medaglia d’oro del «restate a casa» in piena partita epidemica. Nonostante lo sforamento delle ottomila denunce per inosservanza del divieto, sono ancora in testa. Figuriamoci come sono messi gli altri. E a fare la conta dei punti è Google maps, arbitro irreprensibile appena rendiamo visibile la cronologia delle posizioni nello smartphone.
Con questo stratagemma il colosso statunitense traccia tutti i nostri spostamenti. Marketing, nell’era pre covid. Ma da pochi giorni Google li ha resi trasparenti, pur anonimi, a fin di bene. Sono divisi per Stati, e poi ancora per regioni, nel suo neonato report sulla mobilità comunitaria. Lo mette a disposizione di tutti come antidoto alla pandemia, risoluzione al distanziamento sociale, sprone all’economia da far ripartire a suon di notifiche personalizzate anti assembramento. E qui in Veneto, forse, ce ne sarà bisogno meno rispetto al resto dello stivale. Se la curva dell’epidemia si sta lentamente stabilizzando è perché qui la gente ha capito meglio la lezione.
Domenica 16 marzo, i l lockdown si fa sempre più stringente. Da quel giorno i nostri smartphone restano a casa con noi e Google registra un crollo mai visto degli spostamenti. Oggi a fare la spesa i veneti ci vanno una volta su venti rispetto al ritmo pre Coronavirus; le volte che avanzano, rinunciano anche ad andare in farmacia. Gli spostamenti con il carrello pieno, le sporte della spesa in bagagliaio e i medicinali sottobraccio sono stati abbattuti del 95%. Li evi
I rapporti sugli spostamenti saranno aggiornati regolarmen -te e sono stati sviluppati nel rispetto delle norme sulla privacy
Google maps
La conta di chi è più bravo in Italia a rispettare il divieto d’uscire la fa l’app
tiamo il 10% di volte in più rispetto al resto d’Italia, che rinuncia alla spesa solo l’85% delle volte. Si avvicinano al nostro record solo Trentino, Friuli ed Emilia, con il 94% di viaggi in meno verso il supermarket o la farmacia di fiducia. Maglia nera la Campania, con meno 78% di accessi agli scaffali e ai banchi di medicinali.
Pole position tutta veneta anche nella rinuncia ai negozi che vendono beni necessari non alimentari, come ferramenta e prodotti per la cura del corpo e della casa. Siamo i primi a privarci di creme, detergenti e bulloni con il 96% di accessi in meno in bottega, il 2% in meno rispetto alla media Coppa condivisa con emiliani e trentini. Molise e basilicata ci rinunciano solo il 91% delle volte. C’è chi ci toglie la medaglia d’oro di una sola passeggiata su cento nelle rinunce a parchi e giardinetti con fido: i trentini. Loro 93 volte su cento dicono no al verde per combattere il virus. I veneti combattono con 91 no e si spartiscono l’argento con toscani, siciliani, marchigiani, lombardi, liguri, campani e valdostani. Tutti sopra la media nazionale delle rinunce ai prati di un punto. Male i molisani che 23 volte su cento continuano a frequentarli, come le 20 volte ancora sui bus.
Qui il Veneto tallona Calabria e Abruzzo ancora a un solo punto di distanza: i veneti prendono i mezzi pubblici solo 11 volte su cento rispetto all’ante lockdown. Come noi, siciliani, lombardi e campani. Cambia tutto quando a chiamare è l’ufficio, la fabbrica, la cassa del supermercato. E allora il lavoratore veneto si muove ancora e più del resto degli italiani. Una volta su cento in più rispetto alla media. Il 38% dei veneti raggiunge ancora ogni mattina il posto di lavoro. (In Sicilia 32 su cento, i meno numerosi. In Sardegna record opposto, 56 su cento). Ma c’è da chiedersi se chi registra meno spostamenti abbia da gioire per il successo dello smart working, da piangere per la cassa integrazione o, peggio, da disperarsi per l’attività bloccata. C’è un solo posto affollato in tutta Italia: il perimetro di casa. L’unico luogo che registra un’impennata di presenze dettate dalla regola dei 200 metri. Anche qui, Veneto ligio e sopra la media di un punto, calpesta il suo isolato il 25% più di prima.