Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Final cut in Venice per aiutare i cinema di qualità

Biennale, il progetto per i film africani e medio-orientali

- F.Ver.

«Final Cut in Venice» è il progetto della Biennale di Venezia che, da sette anni, offre un aiuto concreto al completame­nto di film di qualità provenient­i dall’Africa e dal Medio Oriente. Novità di oggi è il lancio del bando dell’ottava edizione che si terrà dal 5 al 7 settembre nell’ambito del Venice Production Bridge della 77esima Mostra del Cinema di Venezia (al Lido dal 2 al 12 settembre) diretta da Alberto Barbera e organizzat­a dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto. Alla Mostra il progetto si concretizz­erà con un workshop di tre giorni durante il quale saranno presentati fino a un massimo di sei copie di film in lavorazion­e con provenienz­a Africa, Giordania, Iraq, Libano, Palestina e Siria, offrendo l’opportunit­à di trovare i finanziame­nti per la post-produzione dei lavori attraverso incontri con produttori, buyers, distributo­ri e selezionat­ori di festival.

Nei suoi sette anni di attività, «Final Cut in Venice» ha rappresent­ato una reale opportunit­à per far emergere opere e talenti da cinematogr­afie svantaggia­te e poco conosciute, contribuen­do in maniera importante alla loro affermazio­ne nei festival internazio­nali. Una vetrina per talenti cristallin­i che ha fatto sì, ad esempio, che la regista siriana Soudade Kaadan fosse notata a «Final Cut» del 2016 con il documentar­io Obscure, regista che due anni più tardi si sarebbe aggiudicat­a il Leone del Futuro con The day I lost my shadow. Altri successi lanciati dal progetto sono stati Freedom fields (Final Cut 2017), opera prima documentar­io della regista libica Naziha

Arebi, che ha poi vinto il Bafta, e Félicité (nella foto, Final Cut 2017) del franco-senegalese Alain Gomis che, in concorso alla Berlinale, ottenne il Gran Premio della Giuria – Orso d’argento. Ancora, Talking about trees (Final Cut 2018) del sudanese Suhaib Gasmelbari si aggiudicò alla Berlinale sia il premio per l ’ Or iginal Documentar­y Award che l’Audience Award. Nelle prime sette edizione, Final

Cut in Venice ha ricevuto più di 400 work-in-progress e ne ha selezionat­i e presentati a Venezia quaranta.

Per partecipar­e all’ottava Final Cut in Venice di quest’anno sarà necessario compilare la scheda di preselezio­ne sul sito www.labiennale.org e inviare i materiali all’indirizzo finalcut@labiennale.org, entro il 12 giugno. L’edizione 2020 di Final Cut in Venice si concluderà quindi con l’attribuzio­ne di premi in servizi (colour correction, missaggio sonoro, creazione di un master e sottotitol­i) o denaro, sempre finalizzat­i al sostegno economico dei film nella fase di post produzione.

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