Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Stop alle lezioni on line, scontro sulle ferie pasquali

Alcune famiglie contrarie allo stop per le festività. Il motivo? «Persa una settimana per l’attivazion­e della didattica via web». Gli insegnanti: «Ferie meritate»

- Matteo Riberto

VENEZIA Un groviglio di polemiche sta accompagna­ndo il mondo della scuola alle vacanze pasquali, con tanti genitori che stanno sfogando le loro rimostranz­e sui social network. Il pomo della discordia è la didattica on line, modalità che tutti gli istituti - chi prima chi dopo - hanno attivato per continuare le lezioni nonostante la chiusura delle scuole imposta dall’epidemia. Molte scuole, però, sono partite in ritardo con studenti che avrebbero perso parte del programma. Ecco allora le polemiche, con diversi genitori che chiedono che le lezioni on line vengano fatte anche durante le vac a n z e p a - squali. «Hanno già perso un’intera settimana perché i corsi sono partiti in ritardo – scrive Martina riferendos­i ai suoi figli che frequentan­o un liceo in provincia di Verona – non capisco perché non si possano utilizzare le vacanze di Pasqua per recuperare». C’è chi va oltre. «Già non hanno fatto niente per settimane – scrive Miriam, mamma di uno studente che frequenta un istituto tecnico del padovano – non ha senso che si fermino anche a Pasqua: è inaccettab­ile».

Ma l’idea di recuperare il «tempo perduto» durante le vacanze pasquali sarebbe venuta anche ad alcune scuole. «So che c’è stato qualche movimento in questo senso – conferma la direttrice dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada – c’è stato chi ha detto che voleva fare didattica anche durante venerdì e sabato Santo». Alcuni professori, per recuperare parte del programma perso durante la fase di attivazion­e della didattica on line, avrebbero infatti proposto agli alunni lezioni anche durante le festività pasquali – da giovedì e martedì – e anche alcuni presidi pare che avrebbero tentato di proporre questa modalità. Ma sarebbero delle mosche bianche. Perché se non sono poche le famiglie che chiedono le «lezioni festive», docenti e presidi paiono invece compatti sulla posizione opposta. «È giusto che le vacanze pasquali siano fatte senza lezioni – sottolinea il vicepresid­ente regionale dell’associazio­ne nazionale presidi Luigi Zennaro – le scuole e i professori hanno fatto sforzi enormi per attivare la didattica on line ed è giusto che ci sia un periodo di riposo».

Anche perché, come sottolinea­no molti dirigenti scolastici, la modalità di lezione a distanza sarebbe anche più impegnativ­a. «È molto più faticosa sia per gli insegnanti che per gli alunni – spiega la

Federica Silvoni, dirigente scolastico dell’istituto comprensiv­o di Albignaseg­o che conta circa 2.300 alunni – sono stati sforzi notevoli: noi ci siamo anche impegnati per consegnare circa 60 computer a famiglie che non ce l’avevano o che ne disponevan­o a sufficienz­a per l’intero nucleo».

«L’attività didattica è sempre proseguita e gli alunni non hanno perso parti di programma – ribadisce Emanuela Cecchettin, preside dell’istituto Gritti Foscari di Mestre – è quindi corretto che le vacanze vengano fatte». Della stessa opinione anche Sandra Biolo della Cisl: «Ricordiamo che non tutti i professori avevano le competenze per far partire la didattica a distanza e hanno dovuto attrezzars­i con grossi sforzi per fare questo salto digitale. Vogliamo anche togliergli le ferie?».

E poi, come spiega Francesca Da Villa, docente di Diritto ed Economia al Levi Ponti di Mirano «durante le festività gli alunni dovranno comunque fare i compiti a casa e noi professori, come sempre, abbiamo le verifiche da correggere e le lezioni da preparare per il rientro in classe».

Ma molte famiglie, comunque, protestano. In particolar­e chi ha figli alle superiori. Chi ha bambini piccoli, invece, pare meno preoccupat­o. Anzi. «Lavoro tutto il giorno e questa pausa mi permetterà di non dover aiutare mio figlio a fare i compiti per 5 giorni» dice Francesco, veneziano con un bambino alle medie. A mettere una scure sulla questione è la direttrice dell’ufficio scolastico regionale Augusta Celada. «Il calendario scolastico va salvaguard­ato. C’è il ministero che decide l’inizio e la fine dell’anno scolastico, la Regione che stabilisce il calendario regionale e le scuole che sulla base di questo possono organizzar­si. Le festività nazionali vanno rispettate: non è che qualcuno può decidere di non fare le vacanze di Pasqua».

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Augusta Celada

Le festività vanno rispettate: non è che si può decidere di non fare le vacanze di Pasqua

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Gli istituti scolastici hanno attivato (in alcuni casi con un po’ di ritardo) la didattica on line per consentire agli studenti di seguire le lezioni direttamen­te da casa, attraverso il proprio computer
In collegamen­to web Gli istituti scolastici hanno attivato (in alcuni casi con un po’ di ritardo) la didattica on line per consentire agli studenti di seguire le lezioni direttamen­te da casa, attraverso il proprio computer
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