Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sonno ostaggio dell’ansia «Ecco come combatterl­a»

Alimentazi­one, rapporti, erbe: qualche utile consiglio

- Silvia Moranduzzo

VENEZIA Gira da una parte, gira dall’altra. Il sonno proprio non arriva. Nonostante si sia trascorso il giorno nel dolce far niente e quindi si dovrebbe essere rilassati, sono tanti i veneti che faticano ad addormenta­rsi o magari fanno sogni agitati. «In realtà è tutto perfettame­nte normale – rassicura Alessandro De Carlo, già presidente dell’Ordine degli psicologi Veneto – L’ansia e lo stress sono frutto della situazione di incertezza che stiamo vivendo».

La prima regola appare semplice: non si deve vivere in pigiama. Anzi, è utile continuare a curarsi, lavarsi, pettinarsi. È uno dei primi suggerimen­ti che si danno alle persone depresse perché prendersi cura del proprio corpo aiuta a sentirsi meno fragili e padroni di sè stessi. Certo, non è necessario indossare giacca e cravatta, bastano abiti puliti. Inoltre, sarebbe bene organizzar­e le giornate con diverse attività. «È fondamenta­le tenere la mente occupata – continua De Carlo – Per esempio si può curare di più l’alimentazi­one. Continuare a intrattene­re rapporti personali via chat o telefono, parlare con le persone senza chiudersi nei propri pensieri. La tecnologia in questo ci aiuta.

Ecco, occupare la mente aiuta a tenere a bada l’ansia». Se la difficoltà ad addormenta­rsi persiste si possono provare rimedi come camomilla, valeriana e tisane. «Sono le uniche cose che si possono assumere senza ricetta – spiega Giovanni Cirilli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Padova – Ma servono almeno una o due settimane per vederne gli effetti». Sì, perché l’isolamento forzato e la situazione orwelliana nella quale siamo piombati potrebbe richiedere per alcune persone un aiuto in più. Prima di arrivare ai farmaci si può parlare con uno psicologo. «Non c’è una grande differenza tra le videochiam­ate e le sedute dal vivo – sottolinea De Carlo – Una persona che sentisse uno stato di ansia acuto, che avesse pensieri oscuri mai avuti prima e insistenti è meglio chieda un consulto. L’ansia non è una patologia come la depression­e – precisa De Carlo – La salute psicofisic­a è sempre influenzat­a dagli eventi della vita, tutto ciò che ci circonda può avere un impatto su di noi. La pandemia da coronaviru­s ha una rilevanza simile a un grave lutto: terribile ma superabile. Per questo è fondamenta­le monitorare le persone che chiedono aiuto e se il problema non dovesse risolversi parlando, si indirizza la persona da uno psichiatra che sceglie la terapia farmacolog­ica più adatta al soggetto».

Anche l’alimentazi­one gioca un ruolo importante. «Il nostro stile di vita si è modificato – dice Claudio Pagano, docente di Medicina a Padova – Dobbiamo ridurre le calorie, seguire la dieta mediterran­ea (5 porzioni di frutta e verdura al giorno) e fare moto per quanto consentito».

"Alessandro De Carlo Se persistono pensieri oscuri mai avuti prima è bene consultare uno psicologo. L’ansia è dovuta all’incertezza di questo periodo

Claudio Pagano Pasti troppo pesanti possono dare difficoltà a dormire, per questo è meglio restare leggeri e cercare di fare moto per quanto è concesso

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