Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bus, vaporetti e taxi: si viaggia solo con mascherina
Le Usl studiano il piano di ritorno alla normalità per i Covid Hospital, partendo da Schiavonia e Santorso. Protezioni e premi, medici pronti allo sciopero virtuale
Dopo l’ordinanza firmata
VENEZIA nei giorni scorsi per regolamentare i mercati, chiudere i vivai, imporre la serrata generale a Pasquetta e rendere obbligatori mascherina e guanti di lattice a commercianti e clienti, ieri il governatore Luca Zaia ha emanato un nuovo provvedimento per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus Covid-19 sui mezzi pubblici locali, ovvero autobus, treni regionali, tram e vaporetti, e su taxi e mezzi a noleggio con conducente. Anche in questo caso è fatto obbligo di indossare mascherina, «verificando la copertura di naso e bocca», e guanti. In più «dovranno essere adottate misure per evitare assembramenti, agevolando la disposizione dei viaggiatori in modo uniforme su tutto il veicolo e adottando ogni precauzione nelle fasi di salita e di discesa». Vanno infine sanificate le maniglie delle porte e dei sostegni dei passeggeri e cambiata l’aria prima dell’inizio di ogni corsa. «Tali disposizioni, in vigore dal 7 al 13 aprile salvo proroga, mirano a tutelare il più possibile i cittadini e i lavoratori del settore, che stanno svolgendo in questo momento delicato di emergenza sanitaria un importante servizio», spiega l’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture, Elisa De Berti.
Sempre in tema di provvedimenti regionali, scade il 15 aprile il piano sanitario che ha sospeso l’attività programmata, ambulatoriale e chirurgica negli ospedali. «Pensiamo a riscrivere l’ordinanza, la speranza è di revocarla o ridimensionarla, ma dobbiamo valutare i carichi di lavoro negli ospedali — anticipa Zaia —. Ho detto ai direttori generali delle Usl di farci pervenire un’idea di inizio di ripartenza, in particolare per Schiavonia e Santorso. Sono Covid Hospital strategici, però è vero che in un’ottica di convivenza in ali separate tra pazienti colpiti dal coronavirus e pazienti ordinari ci dovrà essere un graduale ritorno alla vita normale, con particolare attenzione a cronici, anziani e alle persone più fragili». Parlando di ritorno al futuro, bisognerà pensare a cosa fare degli 829 posti letto di Terapia Intensiva e dei 385 di Semi-intensiva allestiti