Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mare e monti: l’apertura di Zaia

Nuotate in spiaggia e arrampicat­e, «autorizzat­e le attività sportive». Moto libere. Spostament­i estesi a tutta la famiglia

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Con i «conviventi» si potrà andare in auto assieme, raggiunger­e le seconde case, uscire per praticare sport o anche solo per camminare. In tutto il territorio del Veneto. Continuano ad allargarsi le maglie dei divieti per il contenimen­to del coronaviru­s. Aprono pure i ristodi ranti a servizio dei cantieri.

VENEZIA Orientarsi tra decreti, ordinanze chiarifica­trici dei decreti, circolari esplicativ­e delle ordinanze e quelle nuove fonti del diritto che sono le «Faq» (le «Frequently Asked Questions» ossia le risposte alle domande poste più di frequente dai cittadini sui decreti, le ordinanze e le circolari di cui sopra) è oramai uno sforzo ai limiti dell’impossibil­e. Uno sforzo inutile, per i più cinici e rassegnati. Per provare a spiegare l’ultimo provvedime­nto firmato ieri dal governator­e Luca Zaia, in sostituzio­ne di quello emanato domenica, conviene dunque partire dallo «spirito della norma», il suo intento, che è in buona sostanza quello di aprire e consentire il più possibile, nei limiti del decreto varato il 26 aprile dal governo, grazie ad un’interpreta­zione estensiva a tal punto delle regole da renderne, nei fatti, incontroll­abile il rispetto o la violazione da parte di chiunque abbia l’ardire di provarci.

In questo senso, con la nuova ordinanza assume particolar­e rilievo il concetto di «conviventi», nell’accezione più diffusa moglie e marito più i figli. A loro, dando per scontato che in casa stiano sempre vicini, non è richiesto alcun distanziam­ento neppure quando si trovano all’aperto. Insieme possono spostarsi a bordo di un unico mezzo (l’auto di famiglia), svolgere attività motoria o sportiva, andare nelle seconde case al mare, in montagna, in campagna (il decreto del governo su questo è più restrittiv­o). Insieme possono andare a fare la spesa in un altro Comune (quanto lontano non è specificat­o e dunque si presume senza limiti se non i confini del Veneto) o recarsi in uno qualunque dei negozi e delle attività consentiti dal Dpcm (sempre a titolo di esempio: una famiglia potrebbe decidere di fare 150 chilometri per andare a lavare la macchina; solo il buonsenso potrebbe impedirlo). Dirompente è poi l’effetto provocato dal «combinato disposto», direbbero i giuristi, della norma sugli spostament­i e di quella sulle attività motorie e sportive. Queste ultime sono state ulteriorme­nte ampliate e alla camminata, la corsa, il ciclismo, il tiro con l’arco e a segno, l’equitazion­e, il tennis, il golf, la pesca sportiva, il canottaggi­o, si sono aggiunti l’attività remiera, il motociclis­mo, l’arrampicat­a sportiva, lo scialpinis­mo, le attività sportive acquatiche, wind surf, attività subacquee e l’elenco della Regione è «aperto», suscettibi­le di nuove integrazio­ni sul sito dell’ente. Bene, come si diceva è possibile praticare queste attività insieme ai conviventi ma l’ordinanza, come il Dpcm, prevede anche che si possano utilizzare «i mezzi pubblici o privati per raggiunger­e il luogo individuat­o per svolgere tali attività, nei limiti del territorio regionale». Se ne deduce che una famiglia può prendere la macchina (tutti insieme) e partire da Vicenza per raggiunger­e Cortina (che è nel territorio regionale) per fare una camminata fino al rifugio (attività motoria) senza incappare in alcuna multa. Lo stesso si direbbe se invece che per la montagna la famiglia si dirigesse a Jesolo, per svolgere «un’attività sportiva acquatica», che ben potrebbe essere interpreta­ta come un bagno in mare. Certo resta sempre l’obbligo di munirsi di guanti e mascherine e il divieto assoluto di creare assembrame­nti, ma se per coincidenz­a due famiglie di amici si incrociass­ero alla stessa ora, nello stesso rifugio in alta quota, niente e nessuno potrebbe impedir loro di salutarsi, ovviamente tenendo la giusta distanza.

«Ufficialme­nte oggi finisce quel poco di lockdown che c’era. I cittadini escono di casa: le motivazion­i sono tante, talmente variegate che chiunque può farlo. Il che, di fatto, vuol dire veramente liberi tutti» ammette lo stesso Zaia, che però subito avverte dei rischi: «In questa settimana, o dieci giorni, ci giochiamo il futuro. Se ci fosse una recrudesce­nza dei ricoveri, nelle terapie intensive dobbiamo tornare alle misure restrittiv­e».

La nuova ordinanza, valida fino al 17 maggio, si muove come detto entro i limiti del Dpcm, per quando stiracchia­ndoli fin dove è possibile, e difatti dopo luna interlocuz­ione il ministero degli Affari

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