Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cantieri e aziende fra mascherine e termoscann­er

Ore di punta, qualche problema a Padova e Venezia

- Martina Zambon

VENEZIA Oltre 160 mila imprese in più, equivalent­i a 415 mila lavoratori. Sono le cifre della «fase 2» del Veneto, che da ieri vede operative il 77% delle attività produttive e 1,2 milioni di lavoratori. Ai dipendenti sono stati misurati la febbre e fornite le mascherine. Il presidente di Confindust­ria Enrico Carraro: «Emozionato come il primo giorno di scuola».

VENEZIA Il record di passeggeri l’ha fatto il convoglio numero 20606 partito da Portogruar­o alle 5.39 e arrivato a Venezia alle 6.51 di ieri mattina. A bordo 110 passeggeri su 245 posti disponibil­i in un treno che, pre emergenza,ne portava 490. Ma si tratta di un’eccezione perché i 95 treni circolanti (il 53% della flotta Trenitalia) monitorati fino a mezzogiorn­o hanno portato in media 55 persone. L’assaggio di (nuova) normalità per i trasporti è scattato con l’ora di punta, ieri mattina. «Sui treni – spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti – ci siamo tenuti abbondanti con l’offerta. Abbiamo calcolato un flusso del 10% ed è stata una previsione azzeccata. Qualche lamentela da parte di chi non ha più il suo “solito” treno c’è e martedì con Trenitalia faremo il punto. Non lo nascondo, un occhio di riguardo ci sarà per le richieste degli operatori sanitari per arrivare a un possibile rafforzame­nto da lunedì 11». Intanto da oggi viene ripristina­to il Frecciaros­sa fra il Veneto e Roma. I nupersone, meri crescono ma la paura sembra aver premiato i viaggi in auto. La scorsa settimana sui treni c’era un’offerta del 25% rispetto al periodo pre crisi e una domanda del 5%. Ieri l’offerta era del 53% e la domanda del 25%. Per fare un esempio, una giornata tipo sulle rotaie venete a marzo 2019 vedeva viaggiare 160 mila in una giornata del marzo pandemico 2020 si arrivava a 7-8 mila. Semi deserte le stazioni maggiori presidiate più dalle forze dell’ordine schierate per evitare assembrame­nti che dai pendolari. I conti, analizzand­o i dati autostrada­li, tornano: chi ha potuto si è mosso in auto. Cav segnala un +35% ieri mattina rispetto a lunedì 27 aprile e +43% nel pomeriggio. Il dettaglio, non a caso, parla di un +15% di mezzi pesanti e un +40% di veicoli leggeri che nel pomeriggio si è alzato a +19 per i camion e +58% per le auto. Un ritorno alla normalità dimezzato: il picco alle 17 di ieri è stato di 2 mila veicoli all’ora. A Passante saturo sono 4

In media, secondo la Polstrada, sull’intera rete autostrada­le si è registrato un aumento del traffico intorno al 10% con un incremento maggiore sulla tangenzial­e di Mestre rispetto alla scorsa settimana. «È il traffico - segnala un operatore - che si vedeva il sabato mattina prima del lockdown». Sulla Brescia-Padova si è toccato un +32%.

Il vero fronte, però, ieri sono stati bus e vaporetti. A Verona il momento critico è stato naturalmen­te il primo mattino con punte, su alcune linee, di 20- 25 passeggeri secondo un’interpreta­zione più elastica (e che si sta facendo strada) del distanziam­ento a un metro calcolando anche gli spazi di salita e discesa e il corridoio. Ma 25 persone è comunque il massimo quindi si stanno valutando eventuali corse di rinforzo per Atv. Sull’urbano ha viaggiato il 20% dell’utenza consueta e sull’extra urbano il 10% soltanto visto che mancano all’appello gli studenti. E il metro «elastico» è stato applicato anche da Actv a Venezia. La città, con le sue peculiarit­à, ha retto l’urto del primo giorno. Per l’azienda il limite dei 55 passeggeri a vaporetto è stato rispettato grazie anche ad alcune corse bis. Ma ci sono stati, in momenti di punta, imbarcader­i affollati come piazzale Roma, Sant’Elena, il Lido e la Giudecca in cui più di qualcuno è rimasto a terra. Sul piede di guerra Rifondazio­ne comunista che si dice pronta a sporgere denuncia per salvaguard­are la salute dei lavoratori durante gli spostament­i casa lavoro. Nessun problema per il trasporto pubblico locale a Vicenza anche se il piano B (corse bis) è già pronto. A Padova Busitalia segnala un 10% in più rispetto a una settimana fa che corrispond­e, pur sempre, a un 70% in meno della situazione pre crisi. Ma si sono registrate tensioni alle fermate e gente lasciata a terra. Nella Marca, Mom ha disposto qualche rinforzo sulle linee urbane.

L’unica grande incognita sono i fondi promessi da Roma per il tpl che ancora mancano all’appello. «Do per scontato che arrivino – dice il governator­e Luca Zaia – ma certo è che pur essendo molto preoccupat­i non possiamo che gestire al meglio la partita. Se a Roma non ci sarà una presa di coscienza, il tpl ne uscirà bastonato».

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Ressa Uno dei rari momenti di ressa per il settore di navigazion­e di Actv, ieri a Venezia

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