Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il trimestre nero dell’automobile Immatricolazioni giù del 41%
Emergenza virus: niente gara e proroga della gestione di Veneto Sviluppo
VENEZIA Fra gennaio e marzo le immatricolazioni di auto in Veneto sono state in tutto 25 mila, vale a dire il 41% in meno rispetto al primo trimestre 2019.
VENEZIA Liquidità e garanzie, la Regione mette in moto il piano da 200 milioni. Un progetto di legge-cornice, già in commissione, per ottenere un’approvazione che si spera rapida in consiglio regionale. A valle del quale saranno prese le iniziative operative con delibere di giunta. A un mese dalle prime indiscrezioni sulla manovra per aprire un secondo fronte d’intervento economico contro l’emergenza coronavirus, complementare alle iniziative dai decreti governativi, si cala alla fine nel concreto l’operazione da 200 milioni di euro della Regione, che riorienta sull’emergenza liquidità la cospicua dotazione residua dei fondi di rotazione.
Il primo passo, la scorsa settimana, è stata la presentazione, in commissione bilancio del consiglio regionale, del progetto di legge 506 della giunta regionale, lo schemaquadro con le variazioni di bilancio necessarie ad attivare gli interventi. La legge mette subito un punto fermo: niente più gara a inizio estate per la gestione dei fondi di rotazione ora in capo a Veneto Sviluppo ( e che valgono, secondo il comma 4 dell’articolo 1, commissioni annue per 2,3 milioni di euro), con la riassegnazione dal 1. luglio. Al suo posto la proroga della gestione di un anno e mezzo, fino a fine 2021, per «l’estrema urgenza» di attivare il programma anti-crisi, «ritarando le tipologie di interventi e le imprese ammissibili - si legge nella relazione al progetto di legge - concentrando in particolare l’attenzione sul sostegno alla liquidità aziendale».
«Se non si interviene subito nel fornire la liquidità alle imprese, subiremo una drammatica desertificazione del tessuto dell’economia reale -, ha sostenuto il vicepresidente della giunta, Gianluca Forcolin -. La portata innovativa del progetto è di rivedere radicalmente le finalità dei fondi regionali messi a disposizione delle aziende». Come? «Sostanzialmente – dice l’assessore all’Economia, Roberto Marcato - si metteranno in moto, in favore delle imprese, fondi per circa 200 milioni, cui la giunta sarà chiamata a dare attuazione operativa».
Provvedimenti operativi che potrebbero prendere il via rapidamente. Le soluzioni sono allo studio e la prima, da quel che si capisce, potrebbe sostenere la formula di affidamenti dedicati a micro-pmi con tempi e costi molto favorevoli. I dettagli operativi sono destinati ad arrivare nelle prossime settimane.
Il riorientamento dei fondi di rotazione è il terzo passo economico preso dalla Regione di fronte all’emergenza Coronavirus. Il primo, a fine marzo, era stato l’estensione delle moratorie sui mutui decisi dai decreti governativi alle operazioni di finanziamento con i fondi di rotazione o le garanzie, che riguardano in tutto diecimila operazioni.
Il secondo intervento, a fine aprile, aveva aggiornato gli schemi operativi del fondo regionale di riassicurazione del credito, nato a maggio 2013 per affrontare il credit crunch per le microimprese. Il programma aveva garantito migliaia di operazioni di finanziamento attraverso il fondo regionale di riassicurazione, partito con una dotazione di 36 milioni e affidato a Veneto Sviluppo, che aveva controgarantito all’80%, con un tetto di rischio del 10%, la garanzia dell’80% prestata dai Confidi sugli affidamenti. Ora le condizioni sono state allineate a quelle del Fondo centrale di garanzia sulle operazioni oltre i i 25 mila euro: la copertura è salita al 90% e il tetto di rischio dal 10 al 20%. Con una dotazione di 28,5 milioni di euro, ci si attende di sviluppare circa quattromila operazioni. In un ulteriore canale di accesso al credito utile per le imprese, comunque bancabili, ma che si trovano nelle classi di merito meno favorevoli.