Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
In casa di riposo tornano le visite dei familiari «All’aperto e saranno vietati gli abbracci»
Prove tecniche di «Fase 2» anche in casa di riposo.
Sono trascorsi oltre cinquanta giorni da quando le strutture per anziani del Veneto hanno dovuto bloccare le visite dei familiari per scongiurare il rischio di nuovi contagi. Alcune sono effettivamente riuscite a tenere alla larga il Covid 19 ma molte altre hanno dovuto fare i conti con decine di ospiti uccisi dal virus. Il problema è che, dopo quasi due mesi di «reclusione», la situazione diventa sempre più difficile e non tutti sembrano «reggere» dal punto di vista psicologico.
«È necessario avviare subito un percorso, per evitare che gli anziani muoiano di inappetenza, solitudine e depressione» taglia corto Giuseppe Sola, il presidente del Centro assistenza servizi (C.a.s.a.) di Schio, in provincia di Vicenza. Si tratta di un Ipab con centinaia di ospiti sparsi in diverse strutture, che nelle scorse settimane aveva registrato tre decessi per coronavirus e altri diciotto anziani positivi al tampone, la metà dei quali è guarita.
Nonostante il pericolo corso, è proprio questa struttura che ora prova a sperimentare una prima riapertura. «Nessuno nasconde le fragilità del centri di assistenza in un periodo come questo - ammette Sola - ma occorre un cambio di rotta per rimettere al più presto in contatto gli anziani con i loro familiari. Altrimenti dove non ha colpito il virus rischia di arrivare la poca voglia di vivere che si sta impadronendo dei nostri nonni».
In queste ore, l’Ipab vicentino sta quindi studiando un modo per allentare le restrizioni. Tra pochi giorni, a Schio ripartiranno quindi le visite agli ospiti. Il tutto con la massima cautela, per scongiurare il rischio di nuovi contagi.
«Da lunedì 11 maggio riapriremo la struttura al pubblico ma in modo strettamente controllato e nel rispetto delle regole», annuncia il presidente.
Il protocollo di sicurezza è ancora in fase di definizione, ma si ipotizza di autorizzare solo incontri su appuntamento al quale potrà partecipare un unico familiare per volta. «Probabilmente dureranno al massimo 15 minuti e avverranno all’aperto, nel gazebo del nostro giardino che verrà sanificato», spiega Sola. Non solo: al parente - figlio, nipote o marito che sia - sarà misurata la temperatura corporea e dovrà indossare, così come l’anziano, guanti e mascherina. Ma soprattutto, almeno in questa fase, non ci si potrà abbracciare: «Per ridurre il rischio di contagio- conferma il presidente dell’Ipab - ospite e familiare dovranno sempre mantenersi a distanza. Purtroppo, saranno tassativamente vietati i contatti fisici».