Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Ripartire? Io la vedo dura Il virus è ancora una realtà»

Venezia, il mediano Fiordilino: «Attendiamo, nel caso noi saremo pronti»

- Dimitri Canello

Luca Fiordilino, scommetter­ebbe sulla ripartenza del campionato cadetto?

«Dare una risposta in questo momento è un’impresa... La ripartenza la vedo molto difficile, anche perché il virus cammina anche in questi ultimi giorni. Non dobbiamo mollare a livello mentale perché se si riparte ricadrà tutto sulle nostre spalle».

Come ha vissuto dal punto di vista personale questi due mesi di lockdown?

«Sono stati molto complicati e sofferti. Ho la famiglia sparsa per il mondo: i genitori della mia ragazza sono in Germania, la mia famiglia a Palermo e mio fratello in Francia. Io sono da solo a Venezia e sono rimasto qui per tutto il periodo della quarantena. Ammetto: è stata una prova durissima da superare».

Ha pensato in questi ultimi giorni di tornare a casa?

«Se devo essere sincero sono stato tentato dalla prospettiv­a, ma per la salute dei miei genitori ho preferito agire in questo modo e rimanere qui a Venezia. Ho fatto tanti sacrifici, come li hanno fatti tutti i miei compagni, farò anche questo».

L’ultima in campo fu a porte chiuse con il Crotone.

«Sì, quella partita a porte chiuse la ricordo come una brutta parentesi. Non posso dire che sia stato un azzardo giocare, ma di sicuro senza il pubblico per noi è diventato tutto più complicato. Adesso pensare di ripartire è difficile, ci sono tanti ostacoli lungo il percorso che si possono presentare».

A livello personale è soddisfatt­o della stagione?

«Sono contento di quello che ho fatto. Abbiamo espresso un buon calcio, ma ci mancano quei 3-4 punti che farebbero cambiare tutti i giudizi. Dobbiamo ripartire da quello che abbiamo fatto, che è comunque tanto».

E’ riuscito a mantenere un ritmo adeguato di allenament­o a casa?

«Allenarsi a casa non è la stessa cosa, abbiamo staccato da due mesi. Per tornare ad avere il ritmo partita ci vorrebbero tre o quattro settimane. Alcuni di noi hanno corso in terrazzo, in giardino, nei garage, ci siamo arrangiati come abbiamo potuto».

Nel caso in cui si dovesse tornare a giocare quali sarebbero le principali insidie per la squadra?

«Mancano dieci partite, se si riprende bisognerà giocare ogni tre giorni. È una situazione piena di ostacoli ma dovremo affrontarl­a se si presenterà di fronte a noi».

Cos’ha provato quando ha saputo della notizia della positività al coronaviru­s del vostro compagno di squadra Antonio Vacca?

«Quando abbiamo saputo ci siamo spaventati, il primo pensiero è andato ad Antonio e alla sua famiglia. Per fortuna a lui è passato subito, ricordo di avergli detto di contare su di me per qualsiasi cosa. Ho cercato di stargli il più vicino possibile».

Sia sincero: se si dovesse tornare in campo avrebbe paura di contrarre il virus?

«È normale avere un po’ di paura a tornare in campo. Davanti a noi siamo in presenza di squadre in serie A che hanno avuto diversi casi. Attendiamo le notizie e vedremo cosa succederà: la salute viene prima di tutto».

Le ipotesi sul futuro «Mancano 10 partite, giocare ogni tre giorni come eventualit­à non sarà certo facile»

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Serie B Luca Fiordilino al Penzo nel match contro la Virtus Entella

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