Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pulzetti: «Dilettanti tra grandi incertezze Qui niente privilegi»
«È nato tutto da una diretta su Instagram. Sono arrivati alcuni messaggi che perpetravano il consueto accostamento tra calcio e privilegi. Così ho voluto ricordare come funziona nei dilettanti, tra giocatori e addetti ai lavori che, se si riparte a ottobre o addirittura novembre, da qui ad allora rischiano di non vedere un euro». È quasi certo che non ci sia, nel calcio dilettantistico veneto, un giocatore con più esperienza tra i «pro» come Nico Pulzetti. Anni 36, riminese, 117 partite in A e 215 in B, ex capitano del Padova, in passato anche al Verona e al Chievo, Pulzetti gioca dall’estate scorsa nel Sandonà, in Eccellenza. E la sua lettera aperta, pubblicata due giorni fa sui social, sta facendo il giro del web. «Volevo far capire come anche questo mondo viva con difficoltà l’incertezza sulla ripresa e sul domani», spiega Pulzetti. «Dopo 17 anni da professionista sono approdato nei dilettanti e ho visto tantissime cose che mi hanno aperto gli occhi — così Pulzetti nella sua lettera — I giocatori che qualcuno critica viaggiano a stipendi o rimborsi che vanno da poche centinaia di euro a qualcosa in più rispetto a un operaio, poi ci sono le “locomotive” delle squadre, dallo staff tecnico ai magazzinieri passando per chi sta dietro la lavanderia, la segreteria, quindi custodi, donne delle pulizie, autisti di pullman e pulmini, giardinieri. Tutte persone che hanno affitti e mutui da pagare, bollette e tasse, vestiario, istituzione, sanità e spesa. Non tutti hanno percepito la mensilità di febbraio — ricorda Pulzetti — e con lo stop dei campionati, quasi certo, e la presunta ripartenza da settembre in poi, queste persone vivono nell’incertezza del proprio futuro economico».