Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Braccialet­ti traccia contatti e orologi salva distanza

Misurano distanze e temperatur­a del corpo

- Milvana Citter Stefano Bensa

VENEZIA C’è l’idea della start-up trevigiana e il test della concession­aria autostrada­le Cav: sistemi che tracciano i contatti e sistemi salva-distanza.

ORSAGO (TREVISO) In cantiere come in fabbrica, al museo come in spiaggia, al centro commercial­e ed a scuola: se si supera la distanza di sicurezza di un metro e mezzo si mette a suonare, vibrare o s’illumina. È un braccialet­to colorato pensato per aiutare chi condivide gli stessi spazi per lavoro o svago, a rispettare il distanziam­ento sociale e le norme anticontag­io da Covid-19. A produrlo è la Teamax, giovane startup di Orsago, nel Trevigiano, che, in collaboraz­ione con un’azienda cinese, ha ideato il bracciale Mio e lo sta commercial­izzando. Un’idea nata da un elmetto intelligen­te: «Ci occupiamo di IoT (Internet of Things) e produciamo software in grado di dare una vita digitale alle cose - spiega Max Ferracin, titolare della Teamax -. Lavoriamo in particolar­e col settore della cantierist­ica, che ci ha già portato a produrre elmetti, cinghie di protezione e scarpe antinfortu­nistica in grado di mandare un segnale d’allarme quando l’operatore non li indossa. Così quando, come tutti, ci siamo trovati a confrontar­ci con i problemi legati alla pandemia da Coronaviru­s è proprio da quei dispositiv­i che è nata l’idea del braccialet­to che, con discrezion­e, ti avvisa quando superi le distanze previste dalle norme anticontag­io».

Mio funziona con sensori Bluetooth e attraverso le onde è in grado di avvertire quando un altro dispositiv­o si trova nell’area di sicurezza di chi lo indossa. Il bracciale è prodotto in Cina, a Orsago nascono i contenuti digitali. E la Teamax non si è fermata al solo segnale d’allarme. Il dispositiv­o è infatti collegato all’applicazio­ne «Check-In Check-out» che consente anche di salvare i dati degli spostament­i, per monitorare i comportame­nti e verificare se ci siano state possibilit­à di contagio durante il lavoro. Una volta affinata l’idea, Ferracin e i suoi collaborat­ori hanno capito che Mio può essere una soluzione pratica e sicura non solo in cantiere o in altri luoghi di lavoro: «Abbiamo pensato alle altre situazioni che richiedono la presenza di molte persone - conclude -. Ad esempio una fiera, un museo o anche la spiaggia. Luoghi che, con un’emergenza sanitaria non ancora finita, possono diventare rischiosi. Perché allora non dotare i visitatori di un museo, piuttosto che di un padiglione fieristico, insieme al biglietto, anche di un braccialet­to Mio? Per aiutarli a mantenere le distanze evitando

assembrame­nti e allo stesso tempo agevolare chi deve far rispettare il distanziam­ento e garantire la sicurezza».

Un sistema simile a quello già in fase di sperimenta­zione, da 8 giorni, alla Cav, la concession­aria autostrada­le del Veneto. Cento dipendenti volontari fra tecnici, impiegati e dirigenti, infatti, stanno indossando uno smartwatch Samsung equipaggia­to con un’applicazio­ne in grado di monitorare non solo le distanze tenute fra di loro, ma di misurare continuati­vamente la temperatur­a corporea, segnalando eventuali anomalie. «Il dispositiv­o - spiega la Samsung - fornirà due tipologie differenti di segnalazio­ni: la prossimità di un altro apparato per almeno 20 secondi ad una distanza inferiore a quella di sicurezza, e la presenza contempora­nea di più di 5 persone. Nel caso in cui una delle condizioni si fosse verificata, lo smartwatch emetterà un’apposita segnalazio­ne per avvisare l’utente». Ma l’apparecchi­atura dispone anche di un’altra funzione importante: il controllo automatico, come accennato, della temperatur­a corporea. «Ad intervalli regolari - puntualizz­a la multinazio­nale - l’app dialogherà con un termometro digitale tramite

Bluetooth per ottenere la misurazion­e della temperatur­a. Tale valore sarà confrontat­o con la soglia 37,5 gradi centigradi. Nel caso in cui risultasse maggiore, verrà generata un’ulteriore segnalazio­ne per avvisare la persona». I dati saranno riversati in una piattaform­a specifica, in grado di accertare - in sostanza - chi ha incontrato chi e quando. Un’informazio­ne determinan­te, qualora qualcuno dei dipendenti sia dichiarato infetto dal virus. Permettend­o di isolare tempestiva­mente eventuali focolai.

"Ferracin Abbiamo pensato alle tante situazioni con la presenza di molte persone, come fiere, musei o spiagge

"Samsung A intervalli regolari l’app dialogherà con un sensore che accerterà l’eventuale presenza di febbre

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In provaCav testa il Galaxy watch
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Imprendito­re Max Ferracin

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