Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Usl 3, zero contagi da due giorni «Ma il Covid resta virulento»
Dal Ben su Noale: caso abnorme e insolito. Morto il suocero del presidente Reyer
VENEZIA Quel 1887 è lì, fermo, da 36 ore. «E’ la prima volta», esulta, pur con la consueta prudenza, il direttore generale dell’Usl 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben. Il sogno è proprio quello di arrivare a zero, prima nei contagi da coronavirus, poi nei malati attuali. Che ora nell’Usl 3 sono 221, a cui vanno aggiunti – per il dato provinciale – i 60 dell’Usl 4 Veneto Orientale, che ha avuto l’unico contagiato di ieri. «E’ un segnale importante - prosegue Dal Ben - anche perché ormai sono passate due settimane dalla prima riapertura del 4 maggio. Ora la Regione si è assunta una responsabilità con nuove aperture, ma bisogna continuare a rispettare le regole: e invece vedo qualche “fenomeno” che viaggia senza mascherina e rischia di fare male a tutti».
Anche perché per Dal Ben il Covid non è diventato meno virulento. «E’ sempre lo stesso, ma la popolazione è stata brava con mascherine, guanti, distanziamento sociale», spiega. Ci sono due dati però che dimostrano come la circolazione sia ormai quasi azzerata. Su 5 mila accessi al pronto soccorso in queste due settimane, sono stati eseguiti i tamponi ai 1063 pazienti che avevano dei sintomi compatibili, ma solo 8 avevano il Covid-19. E se su 58 mila tamponi complessivi ad oggi i positivi sono stati appena 3 mila, il dato cala ancor di più con i test rapidi, che hanno proprio un ruolo di screening: appena 390 positivi su 16 mila test. E il dg replica anche stizzito a chi dice che sono solo uno spreco di denaro: «Pur nei loro limiti sono utilissimi». E infatti prosegue la campagna: da domani toccherà ai 2 mila operatori di Veritas (fino a lunedì ci sarà qualche disagio nei servizi), ma anche a quelli di Ames. Nel territorio dell’Usl 3 i casi nuovi sarebbero stati pochissimi nelle ultime settimane senza il «focolaio» della Lungodegenza di Noale, che ha portato a 4 decessi. Dal Ben pesa bene le parole: «Non sappiamo come il virus sia entrato, certo è che si è diffuso in maniera abnorme e insolita - afferma - Io una mia idea ce l’ho, ma non la dico». E alla domanda sui dispositivi di protezione taglia corto: «Noi li abbiamo forniti».
I morti sono arrivati a quota 271, con gli ultimi tre casi a Dolo. Venerdì era deceduta la 90enne Luigia Longo di Chirignago,
sabato l’89enne Pierluigi Cadel di Zelarino e l’88enne Mirco Crovato di Mestre. Cadel era il suocero di Federico Casarin, padre della moglie Valeria, e infatti la Reyer si è stretta attorno al suo presidente. L’uomo aveva un’altra figlia, Adriana e due nipoti, tra cui Davide, giocatore della Reyer. Negli anni Sessanta era stato arbitro di calcio fino alla serie B e con Piero Bergamo aveva fatto parte della Civica per Mestre e terraferma, arrivando anche in consiglio comunale e continuando il suo impegno per la città. I funerali saranno oggi alle 15 nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Carpenedo. Crovato è invece parente alla lontana del consigliere comunale
Jesolo Chiusa la terapia intensiva, in una settimana sparirà la sezione del virus
Maurizio: friulano di Solimbergo, aveva vissuto a lungo alla Giudecca e lavorato alla Banca nazionale del lavoro. «Una cara persona», lo ricorda con affetto l’ex giornalista.
L’afflusso negli ospedali resta quello dei giorni scorsi: due terzi di accessi al pronto soccorso e metà ricoveri rispetto al 2019, mentre sono quasi in linea prelievi (circa il 90 per cento prenotati e da ieri è possibile anche usare la mail per contattare il Cup) e interventi. «Speriamo che sia un segnale di un uso più appropriato del pronto soccorso», auspica Dal Ben.
I ricoverati sono scesi ancora: sono 69 in tutta la provincia, 5 in terapia intensiva, tutti a Dolo, dove però sono state smantellati (pronti a essere reinstallati) i primi 6 letti. Da ieri anche l’Angelo di Mestre è «Covid free», con l’ultima dimissione e gli altri ospedali che ne ospitano sono rimasti Villa Salus e Jesolo. Ma anche per quest’ultimo il dg dell’Usl 4 Carlo Bramezza ha annunciato l’imminente ritorno alla normalità. «Abbiamo chiuso la terapia intensiva – spiega – Al momento restano 6 pazienti in malattie infettive e 4 in riabilitazione, ma contiamo di chiudere la sezione Covid tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima». Anche Bramezza fa però un appello ai cittadini: «Chiediamo a loro di rispettare i protocolli e agli imprenditori di farli rispettare». L’Usl 4 ha eseguito finora 15 mila tamponi e 5500 test rapidi, di cui rispettivamente 4300 e 2500 nelle case di riposo.