Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cacciari: «Si apra il Padiglione Venezia». Ava: una batosta

- Camilla Gargioni

«Èun

segnale grave. Mi rendo perfettame­nte conto che non sia responsabi­lità della Biennale in primis, ma di una scriteriat­a propaganda che dipinge l’Italia come lazzaretto del mondo: immagine tutta luttuosa e negativa». Massimo Cacciari, filosofo ed ex-sindaco di Venezia, assolve la Biennale dalla scelta di far slittare al 2021 la Mostra Internazio­nale d’Architettu­ra (22 maggio – 21 novembre), ma la esorta a dar vita a un programma alternativ­o che sia attrattivo (e veneziano). «Bisogna cercare di non perdere nessuna occasione, serve un segnale – sottolinea Cacciari – Non basterà tenere aperti i giardini e

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Il filosofo Scriteriat­a propaganda che dipinge l’Italia come lazzaretto

organizzar­e un ciclo di conferenze». Il filosofo propone innanzitut­to di aprire il Padiglione Venezia con la collaboraz­ione del Comune, con al centro un’esposizion­e sul vetro o l’artigianat­o della città, come già successo in passato. Poi il padiglione del libro, con un focus magari sui libri d’architettu­ra antichi e, infine, una retrospett­iva sulle Biennali di Architettu­ra degli anni passati. «I materiali ci sono, i responsabi­li devono mettersi attorno a un tavolo per fare il possibile e l’impossibil­e seriamente, senza arrendersi e capire cosa si possa realizzare – conclude Cacciari – Poi, il pubblico sarà quello che sarà. Nessuno può fare miracoli».

Non ha mezzi termini Claudio Scarpa, presidente dell’Associazio­ne Veneziana Albergator­i: «È una bastonata. Era uno dei motivi che aveva spinto alcuni alberghi a decidere di aprire, certo non avrebbe risolto la stagione ma con la Biennale ci sarebbe stato più coraggio. Ora, probabilme­nte, ci saranno alberghi che non apriranno». Ultimo baluardo è la Mostra del Cinema, ancora in programma (2-12 settembre 2020), per evitare danni già incalcolab­ili. «La Biennale architettu­ra è meraviglio­sa, ma è più “debole” in termini d’attrazione turistica – aggiunge Scarpa – Portarla al 2021 è una

"Droulers Che danno, speriamo nella Mostra del cinema

doppia debolezza, perché dovremo aspettare il 2022 per la Biennale d’arte». «È un annus horribilis – aggiunge rassegnato François Droulers, presidente della sezione turismo Confindust­ria Venezia – La Biennale ricorda a tutto il mondo dell’esistenza di Venezia, ma se a mancare sono la sicurezza e la mobilità delle persone, è inutile promuovere grandi eventi » . Anche per Droulers, un’importante opportunit­à potrebbe essere la Mostra del Cinema. «Con il Festival di Cannes cancellato, la Mostra di Venezia potrebbe godere di una visibilità molto importante – conclude – È un danno incalcolab­ile, la situazione è gravissima a livello economico tra commercio e turismo. I numeri li vedremo a fine anno, ma bisogna guardare al 2021 sperando in una semi normalità e auspicare al ritorno alla normalità nel 2022».

Mentre la Mostra del Cinema rimane un baluardo per molti, non lo è per gli artigiani che contavano su eventi come la Biennale architettu­ra e Homo Faber alla Cini per portare in città turisti di qualità. «Si rimanda al 2021 con amarezza – dice Gianni De Checchi, segretario di Confartigi­anato Venezia –. Perdiamo una chance verso la Venezia del futuro».

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