Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Assembrame­nti a pranzo chiuso il Bacareto Da Lele Striscione di solidariet­à

Multa a marzo, il prefetto stabilisce 5 giorni di stop

- G.Pra.

VENEZIA Sigilli al Bacareto «da Lele» ai Tolentini per violazione delle norme anti-covid.

Difficile non fare assembrame­nti quando il locale è un bugigattol­o di un paio di metri quadrati e il plateatico sono un paio di botti in cui potersi appoggiare con «ombre» e cicchetti. Anche perché i panini «da Lele» sono conosciuti in tutta Venezia e appena si è saputo che l’attività aveva riaperto dopo il lockdown, c’è stato un grande ritorno a na passione «cittadina», soprattutt­o da parte di chi vive o lavora intorno al bacaro.

In realtà la sanzione per assembrame­nti risale all’11 marzo, giornata che riporta la stessa data del Dpcm della chiusura di una parte delle attività economiche e produttive del Paese. I settori interessat­i dal provvedime­nto sono stati poi estesi e dettagliat­i dai successivi decreti - del 22 e 25 marzo - e in quei giorni tutti si destreggia­vano nella selva di cosa si poteva e cosa non si poteva fare. Al momento del controllo «da Lele» — che si trova proprio di fronte la caserma della Polizia municipale, con le finestre del comando rivolte verso il locale — verso l’ora di pranzo dell’11 marzo, la pattuglia dei vigili aveva verificato l’infrazione che all’epoca era di natura penale, oggi tradotta in 400 euro di multa con la disposizio­ne, da parte della Prefettura, di sospendere l’attività per 5 giorni. Il bacaro è stato chiuso mercoledì pomeriggio dai vigili urbani, intervenut­i per notificare il provvedime­nto e per controllar­e nuovamente la situazione, a fronte di ulteriori segnalazio­ni di assembrame­nti attorno al piccolo esercizio. L’obbligo è di sospendere l’attività è fino a lunedì prossimo, anche se il titolare intende riaprire due giorni dopo dalla data concessa, mercoledì prossimo. «Faremo qualche piccolo intervento di restauro nel frattempo – spiega Fabio, il titolare – siamo ottimisti e speriamo che tutto questo periodo finisca presto»

La famiglia Ongarato da quasi mezzo secolo gestisce il locale di piccole dimensioni e Fabio è figlio di Gabriele, l’oste che ha rilevato il bacaro nel 1968, dandogli il proprio soprannome. Bar e ristoranti in questo periodo hanno la possibilit­à di allargare gli spazi esterni con modalità semplifica­te e nei giorni scorsi anche qui è stata avanzata la richiesta di ampliare il plateatico, ma non si tratta di sedie e tavolini: «Ci mancherebb­ero solo quelli – scherza il titolare – abbiamo chiesto di poter avere all’esterno solo una botte in più, e ora invece che due, ne abbiamo tre». I sigilli al piccolo bacaro hanno fatto arrabbiare qualche avventore un po’ sopra le righe che ieri con la bomboletta spray ha scritto a Piazzale Roma: «Nessuno tocca il baccarello da Lele».

Nell’ultimo mese e mezzo la polizia municipale ha riscontrat­o una ventina di violazioni tra il centro storico e la terraferma alle norme anticovid, ma le multe per assembrame­nti tra i bar e ristoranti delle isole sono state solo una manciata.

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Sotto accusa Il bacareto da Lele ai Tolentini (Vision)

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