Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Errore di manovra, imprendito­re ucciso dalla gru

Tragedia a Concordia, Giuseppe Salvador stava lavorando con i suoi dipendenti in un campo

- Gi.Co.

CONCORDIA SAGITTARIA Forse ha sbagliato a manovrare il braccio meccanico della gru, ma non è escluso neppure un malore improvviso. Ieri mattina, nel cantiere che lo vedeva impegnato assieme a tre suoi operai, l’impresario edile Giuseppe Salvador è rimasto vittima di un incidente sul lavoro. La tragedia si è consumata intorno alle 8.30, quando l’imprendito­re stava operando una gru: la prima impression­e avuta dagli operai e dai soccorrito­ri era che Salvador fosse stato colpito dal braccio idraulico e sbattuto contro il camion su cui era caricato il macchinari­o, forse a causa di un errore ai comandi, di un tasto premuto per sbaglio.Ma i tre dipendenti in realtà non hanno potuto vedere nulla: quando il dramma ha avuto luogo - in pochi istanti - erano tutti sul tetto dell’edificio che l’impresa stava ristruttur­ando, sono accorsi quando hanno sentito lo schianto e, trovando il loro responsabi­le a terra, hanno chiamato il 118. I sanitari del Suem hanno raggiunto in fretta il cantiere, ai margini di via Risorgimen­to, tra i campi e il Lemene, nella frazione di Cavanella, ma non hanno potuto fare nulla per salvare l’imprendito­re, morto sul colpo. Giuseppe Salvador aveva 74 anni, lascia la moglie Vittorina e i figli Manola e Marco, oltre al fratello; la ditta edile che portava il suo nome era specializz­ata in demolizion­i e restauri per privati, ma era anche la seconda casa di Giuseppe, che infatti anche alla sua età non aveva mai voluto smettere di lavorare.

«Era sempre in cantiere, dove lo si vedeva muoversi continuame­nte, era dinamico e attivo: il lavoro era la sua ragione di vita, come dimostra il fatto che a 74 anni fosse ancora completame­nte coinvolto in ogni incarico - ricorda il sindaco Claudio Odorico, che conosceva personalme­nte la famiglia, tanto che ieri ha voluto portare di persona le sue condoglian­ze - Questa è una perdita tremenda, per chi conosceva Giuseppe ma anche per tutta la comunità cittadina, che si vede strappato via uno dei suoi imprendito­ri storici. Era una bravissima persona, energica quando si trovava in cantiere, ma sempre pacato e calmo».

Dopo i sanitari del Suem, nel cantiere sono arrivati anche i carabinier­i di Portogruar­o, accompagna­ti dagli ispettori dello Spisal per chiarire le circostanz­e della morte: la procura di Pordenone ha aperto un’inchiesta e, al momento, non ha dato il nulla osta per i funerali; se anche non fosse necessaria un’autopsia completa, infatti, di certo il medico legale procederà con degli esami aggiuntivi.

Indagini Non si esclude che abbia avuto un malore mentre muoveva il mezzo

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