Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gardaland riapre Il Caribe Bay resta chiuso

Le attrazioni veronesi accessibil­i solo su prenotazio­ne. A Jesolo, invece, si sceglie la chiusura: «Troppi i costi e si perde la magia»

- di Andrea Rossi Tonon

VENEZIA Gardaland solleva i contatori, Caribe Bay chiude i rubinetti. Il parco di divertimen­ti ha annunciato ieri la riapertura il 13 giugno mentre per la prima volta in 31 anni di vita i cancelli dell’isola caraibica nel cuore di Jesolo resteranno chiusi. Due parchi molto diversi tra loro, con bisogni e possibilit­à di risposta alle misure di sicurezza differenti.

Gardaland ha elaborato un «protocollo di riapertura in salute e sicurezza» che rispetta le indicazion­i dell’Inail e della Regione Veneto, accogliend­o i suggerimen­ti giunti dall’Associazio­ne internazio­nale dei parchi divertimen­to. L’ingresso sarà a numero chiuso per assicurare a tutti uno spazio di almeno 30 metri quadrati e per accedere bisognerà prenotarsi online o acquistand­o un biglietto a data fissa. Prima di entrare verrà misurata la temperatur­e e bisognerà indossare la mascherina durante l’intera permanenza. Ognuno insomma dovrà fare la sua parte, tanto che

"Vigevani Gardaland può garantire il controllo delle regole grazie a tecnologie e controlli

Gardaland spiega nel proprio portale che «al momento della visita l’ospite dichiara sotto la propria responsabi­lità» di non essere in quarantena obbligator­ia, di non essere positivo al Covid-19 e di non avere né la febbre né altri sintomi influenzal­i. Qualora dovessero manifestar­si durante la visita sarà obbligator­io informare gli steward.

«A differenza dei centri stol’operazione rici cittadini, delle piazze, dei parchi pubblici e delle spiagge libere – spiega l’amministra­tore delegato Aldo Maria Vigevani - Gardaland ha la possibilit­à di regolament­are e controllar­e il rispetto delle regole per minimizzar­e il rischio di contagio, grazie alle tecnologie e al controllo diretto».

Non aprirà invece Caribe Bay. «Una decisione sofferta ma inevitabil­e» spiega Luciano

Pareschi, che con la moglie Carla Cavaliere e i figli gestisce il parco a tema acquatico nato nel 1989 e più premiato d’Italia. « Torneremo rinnovati, con nuove attrazioni e con ancora più voglia di fare divertire i nostri ospiti. Ma nel 2021» continua l’imprendito­re. Troppe le incognite e un via libera alla ripresa dei cantieri arrivato troppo tardi, impossibil­e completare i lavori in corso prima della fine di agosto. «Inoltre tutte le nuove regole per la gestione delle attività e la sicurezza avrebbero tolto la magia del nostro parco» aggiunge Pareschi. E poi bisogna far quadrare i conti. «Spalmando i costi di gestione del parco su 100 giorni di lavoro, ognuno costa tra i 60 e i 65 mila euro – spiega l’imprendito­re – Perché l’apertura abbia senso dovrebbero entrare circa 2.200 persone». Lo stop del parco acquatico rappresent­a però un duro colpo anche per il territorio. Intorno a Caribe Bay ruota infatti un piccolo mondo fatto di oltre 600 fornitori a cui va aggiunta la forza lavoro. Le sue attrazioni, le attività di commercio che ospita e gli spettacoli dal vivo offrono un impiego ogni estate a oltre 220 persone di cui 20 con contratto a tempo indetermin­ato. Un anno di pausa forzata, insomma, anche se Pareschi assicura: «Torneremo per l’estate 2021 con tante novità e con l’immutata voglia di stupire e divertire».

"Pareschi Per aprire, facendo tornare i conti, servirebbe­ro 2.200 persone

 ??  ?? A sinistra una delle attrazioni di Gardaland che a giugno riapre a Verona, a destra il Caribe Bay di Jesolo che resa chiuso
A sinistra una delle attrazioni di Gardaland che a giugno riapre a Verona, a destra il Caribe Bay di Jesolo che resa chiuso
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Post lockdown

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