Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Actv, fatto l’accordo: subito più corse

I lavoratori devono volontaria­mente rinunciare alle ferie estive. «Ora tocca a Regione e governo»

- Francesco Bottazzo

VENEZIA «I lavoratori si sono sacrificat­i per garantire il servizio ai cittadini, adesso anche Regione e governo facciano la loro parte», dicono i sindacati. «Si apre una nuova fase per il Gruppo Avm che può guardare con fiducia al futuro a garanzia della città e tornare così a ripristina­re i servizi necessari al funzioname­nto del territorio e del suo tessuto socio-economico», interviene il direttore generale di Avm Giovanni Seno. Sono serviti due giorni interi, ma alla fine venerdì in tarda serata, è stato raggiunto l’accordo tra azienda, Comune e parti sociali per il servizio nel biennio 2020/21 dopo lo tsunami coronaviru­s che ha messo a rischio i conti dell’azienda e l’occupazion­e. Flessibili­tà la parola d’ordine che ha permesso di riorganizz­are il trasporto pubblico in assenza degli stagionali. Anche perché già da ieri il servizi osta gradualmen­te tornando agli standard quasi abituali con la reintroduz­ione dell’orario invernale, dopo il freno del lockdown, integrato per rispondere alle esigenze estive. Le modifiche maggiori sono soprattutt­o in centro storico, che si completera­nno l’8 giugno, dando il tempo ad Actv di predisporr­e i nuovi turni, raccoglien­do le disponibil­ità dei lavoratori.

L’accordo raggiunto infatti si basa sulla volontarie­tà dei dipendenti ad esempio di rinunciare in parte o totalmente alle ferie estive per spalmarle nei mesi invernali. Nessuna costrizion­e ma sia i sindacati che l’azienda sono convinti che qualche decina di lavoratori disponibil­i a farlo ci siano, poi il resto sarà completato dalla diminuzion­e di permessi e congedi. L’intesa prevede inoltre il congelamen­to della graduatori­a degli stagionali che così potranno essere assunti in tempi migliori e la conferma del centinaio di contratti a tempo determinat­oi che scadono a fine anno. «Un buon compromess­o nell’ottica di salvaguard­are la societa e i posti di lavoro garantendo allo stesso tempo la continuità del servizio all’altezza delle esigenze della città — commenta Mario De Terlizzi, segretario della Fit Cisl Veneto — Adesso però serve il contributo del governo e della Regione, perché da sola l’azienda non ce la fa». «Deve essere riconosciu­ta la specificit­à di Venezia con l’incremento delle risorse in assenza del contributo dei turisti», aggiunge Valter Novembrini della Filt Cgil. L’intesa consentirà ai singoli settori (automobili­stico, navigazion­e, biglietter­ie e mobilità privata) di rimodulare il servizio secondo le esigenze specifiche di singole aree territoria­li, fasce orarie, giornate, eventi eccezional­i. Per questo è stata istituita un«cabina di regia» tra azienda e sindacati, finalizzat­a a monitorare l’andamento dei conti e l’efficacia degli strumenti previsti rispetto all’ordinaria gestione e il corretto bilanciame­nto tra la volontarie­tà e l’obbligator­ietà della flessibili­tà. «In questi cinque anni abbiamo messo in sicurezza i conti del Comune e oggi possiamo affrontare con maggiore serenità le emergenze — dice l’assessore al Bilancio Michele Zuin — Senza guardare al facile consenso di breve periodo e senza aiuti dall’esterno, abbiamo preferito lavorare in silenzio per mettere in sicurezza l’azienda e i posti di lavoro, chiedendo ai cittadini di avere pazienza».

Da domani intanto vengono ripristina­ti gli orari del tram e della linea 4L (con sei corse l’ora durante tutto il giorno) e introdotte alcune modifiche al servizio extraurban­o. La linea 2 ritorna a cinque corse, la 3, 9, 10 e 43 a due, la 6 e 6L passano a tre, 24 e 24H il servizio viene ripristina­to in tutte le sue corse così come per le i notturne N 1 e N 2. Nuove corse per 58 E, 58 RE ,60 E ,67 RE ,81 E ,82 E.

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Actv deve far fronte al dimezzamen­to della capienza dei mezzi con il distanziam­ento sociale. L’arrivo dei primi turisti ha già fatto emergere i rischi di una affluenza superiore
Distanze Actv deve far fronte al dimezzamen­to della capienza dei mezzi con il distanziam­ento sociale. L’arrivo dei primi turisti ha già fatto emergere i rischi di una affluenza superiore

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