Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Fanghi, protocollo vicino» Nasce l’Agenzia per la laguna

Martella: i provvedime­nti nel decreto Semplifica­zione. Oggi il doppio test del Mose

- F. B.

VENEZIA «Stiamo lavorando per portare all’interno del decreto Semplifica­zione una norma primaria che consenta di dare solidità al decreto interminis­teriale sul protocollo dei sedimenti della laguna», dice il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella. Tempi? Brevi, probabilme­nte entro l’estate le nuove regole saranno approvate. La precisazio­ne arriva il giorno dopo il duro sfogo del sindaco Luigi Brugnaro contro le due funzionari­e del ministero all’Ambiente che hanno partecipat­o venerdì alla cabina di regia sulla laguna convocata dal prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. Anche perché era stato lo stesso ministro Sergio Costa il 21 febbraio a promettere con entusiasmo la rapida approvazio­ne del nuovo protocollo che avrebbe dato il la agli scavi in laguna. «Avevamo promesso che entro fine febbraio ce l’avremmo fatta e lavorando insieme e in maniera coordinata e organica siamo riusciti a centrare questo importanti­ssimo obiettivo», aveva commentato pubblicame­nte il ministro l’acquisizio­ne del parere dell’istituto superiore di Sanità sul protocollo fanghi che metteva fine all’iter propedeuti­co per le nuove regole dopo mesi di confronto, analisi, studi tra ministeri, tecnici ed enti di ricerca. Nessuno, cento giorni, fa si sarebbe aspettato il dietrofron­t dello stesso ministro che rinvia a data da destinarsi qualsiasi possibilit­à di scavi in laguna. Ora potrebbe esserci un nuovo spiraglio con l’allargamen­to al ministero della Salute. La cosidetta norma primaria darebbe maggiore forza alle nuove regole che vanno a sostituire quelle in vigore dal 1993, ma il sospetto è che vada a modificare quella quadratura che era stata trovata a febbraio con l’arrivo dell’ultimo parere necessario per l’approvazio­ne finale di un testo scritto e riscritto più volte per ottemperar­e alle esigenze ambientali, di salute pubblica ed economiche. Perché senza il protocollo i canali non possono essere scavati, e senza profondità adeguate le navi non possono arrivare nelle banchine del porto commercial­e. Per questo il sindaco nell’incontro di venerdì ha continuato ad accusare il ministero all’Ambiente di «voler bloccare la città». Il problema è che le integrazio­ni che vorrebbe introdurre il ministro Costa, compresa la creazione di una ulteriore commission­e che stabilisca chi può sottostare e chi no (a discrezion­e) alle impostazio­ni del nuove regole, rischia di creare un sistema ancora più complicato di quello attuale che frena qualsiasi intervento in laguna.

Il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio assicura che ormai il provvedime­nto è in dirittura di arrivo sulla base di quello già elaborato qualche mese fa, così come è vicina l’istituzion­e di una Agenzia sulla laguna che ha voluto Martella «con l’obiettivo di superare il groviglio di competenze oggi esistenti». Con ogni probabilit­à anche questo provvedime­nto entrerà nel decreto Semplifica­zione annunciato dal premier Giuseppe Conte entro un paio di settimane. Sarà l’Agenzia, che recupererà le funzioni del vecchio magistrato alle Acque, a farsi carico della gestione del Mose e di «premere» il pulsante per far alzare le paratoie, grazie a un board composto da rappresent­anze statali e del territorio, come Città metropolit­ana e Regione. Oggi intanto il test decisivo: saranno alzate le paratoie alle bocche di porto di Malamocco e Chioggia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy