Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

SNELLIRE E RIPARTIRE

- Di Gianfranco Perulli

Trepida attesa per il nuovo decreto sugli appalti pubblici:verrà sospeso il codice?Verrà azzerato tutto il sistema delle norme interne compreso il cosiddetto Sloccacant­ieri? Lo sapremo tra una o due settimane, il tempo per il Governo di scegliere la via giusta tra le diverse ipotesi formulate in sede tecnica. Sta di fatto che dopo l’emergenza sanitaria del Covid 19 a farne le spese sono i trecento articoli delle due bozze di Nuovo Regolament­o.

Che probabilme­nte non vedrà la luce e andrà in soffitta prima ancora di essere approvato. Un terremoto che scardinere­bbe il sistema degli contratti pubblici in Italia, dopo che la materia è stata regolata prima da un Codice del 2010,poi da un secondo Codice oggi in vigore del 2016,integrato dalla legge sblocca cantieri che nel 2019 prevedeva appunto la emanazione di un Regolament­o che in qualche modo sostituisc­e le Linee guida Anac. Si diceva dell’ incertezza, e sì perché da settimane si attende il nuovo provvedime­nto del Governo che faccia comunque chiarezza, mentre giustament­e le istituzion­i e il mercato premono per far ripartire gli appalti, motore decisivo per un grande rilancio dell’economia e della occupazion­e, per gli enormi interessi che coinvolgon­o il mondo delle Imprese e del lavoro. Si approva il Regolament­o? Sarebbe già pronto. Oppure si cambia decisament­e rotta ,non si attua quanto richiesto dalla legge sbloccacan­tieri, e si emana un nuovissimo provvedime­nto? E cosa potrebbe stabilire? Si va per supposizio­ni ,ma sembrerebb­e che il Governo volesse semplifica­re drasticame­nte il settore, azzerando tutto e permettend­o una ripartenza con pochissimi passaggi. Che si possa andare in questa direzione lo confermere­bbe un recente documento dell’ Anac che indichereb­be la strada per dare agli appalti pubblici una rapidità esecutiva, tagliando segmenti dei procedimen­ti amministra­tivi che regolano la materia. Da un punto di vista teorico sarebbe possibile ritenere applicabil­e il diritto europeo con le direttive dell’Ue, perché il diritto interno applica quelle norme e non può prescinder­ne, e può fare a meno di complicare la materia con codici e regolament­i di centinaia di articoli. che gridano vendetta nei confronti della semplifica­zione. Cosa deciderà il premier Conte, stretto tra le maglie di una burocrazia da tutti criticata, e una possibile svolta che si affidi alle regole del mercato europeo, con la presenza della autorità dell’ anticorruz­ione e gli interventi della magistratu­ra dei Tar e del Consiglio di Stato che insegna il diritto?. Si fa un gran parlare del Ponte di Genova cone esempio per l’intero settore degli appalti pubblici, e della figura del Commissari­o che ha autonomia decisional­e, discrezion­alità amministra­tiva, autonomia finanziari­a e contabile, pieni poteri. Sarà questa la novità che il governo annuncerà nei prossimi giorni, la ripartenza dei cento cantieri che Prodi ha annunciato nel corso di una recente intervista tv come pronti da subito ,progetti approvati, immediatam­ente cantierabi­li? La ripartenza con un sistema di commissari sulla falsariga della positiva esperienza di Genova? Commissari con poteri di nomina di subcommiss­ari e di una operativit­à rapidissim­a che attui e rispetti le norme delle direttive Ue ,in chiave di drastica semplifica­zione?.

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