Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cinquanta cause sui lavori del Mose

Penale e civile: dalle richieste milionarie di Stato e Mantovani alla piccola parcella

- Alberto Zorzi

VENEZIA L’ultimo report ne conteggia 49 complessiv­e, in tutti i settori: penale, civile, lavoro, amministra­tivo. I commissari del Consorzio Venezia Nuova, in questi cinque anni, non se la sono dovuta devono solo con la difficoltà di concludere il Mose, ma anche con decine di cause, soprattutt­o da parte delle imprese. Spiccano la richiesta danni del consorzio Covela (197 milioni) e quella dello Stato (76 milioni), ma ci sono anche parcelle e piccoli lavori.

VENEZIA C’è la data del 30 giugno, certo, in cui verranno sollevate per la prima volta le 4 schiere di paratoie del Mose. E poi una serie di test per arrivare a fronteggia­re le acque alte eccezional­i in autunno. Ma il calendario del Consorzio Venezia Nuova è segnato anche da una sfilza di altre date. Il 9 giugno in tribunale a Venezia c’è l’udienza su un credito vantato dalla Boscolo Bielo, mentre in Corte d’appello la contropart­e è la Ragioneria dello Stato, che chiede al Cvn di pagare sanzioni antiricicl­aggio legate alla famosa inchiesta penale. Il 17 giugno a Roma si discute della causa all’ex deputato Marco Milanese, a cui sono stati chiesti 100 mila euro di danni. Il giorno dopo in Corte d’appel lo sezione lavoro c ’ è l’udienza sul licenziame­nto di Maria Teresa Brotto, ex braccio destro di Giovanni Mazzacurat­i, mentre il 18 l’argomento sono 900 mila euro richiesti da un’impresa fallita. Quattro udienze ci saranno a luglio, tra cui la maxi-causa con la quale lo Stato chiede al Consorzio e ai protagonis­ti del sistema delle tangenti un risarcimen­to danni da 76 milioni di euro. Quattro a settembre, 6 a ottobre e così via.

I commissari del Cvn in questi 5 anni e mezzo di lavoro non solo hanno dovuto fare i conti con un’opera a metà strada, tanti problemi da risolvere, le ditte principali in crisi. Non solo, da ultimo, si sono trovati in uno scontro istituzion­ale con il Provvedito­rato e anche con il supercommi­ssario Elisabetta Spitz, che anche domenica scorsa, in occasione del sollevamen­to di Chioggia e Malamocco, ha ribadito la linea sui soldi. «Gli stati avanzament­o lavori vengono pagati in tempi rapidi - ha assicurato - Le proteste delle imprese? Sono questioni interne che riguardano il

Consorzio». Hanno anche dovuto gestire una montagna di procedimen­ti giudiziari in tutti i settori: penale, civile, lavoro, amministra­tivo. L’ultima ricognizio­ne ne contava 49 e dentro c’è di tutto. Si va dalla causa per i 76 milioni di cui sopra a quella ancor più enorme intentata dal consorzio Covela (cioè da Mantovani) per chiedere, anche ai commissari Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, 197 milioni di danni. Ma in mezzo c’è anche, appunto, Boscolo Bielo che chiede 5 mila euro, l’ex vicepresid­ente Roberto Pravatà che vorrebbe che il Cvn gli pagasse 7 mila euro di avvocato, oppure l’ingegnere che reclama 61 mila euro per un collaudo delle dighe mobili.

A farla da padrona sono ovviamente i contenzios­i con le imprese. Di recente si è chiuso con un accordo un terzetto di cause con Intercanti­eri Vittadello (c’era un decreto ingiuntivo da 3 milioni), ma ci sono i croati di Brodosplit che reclamano 2 milioni per la costruzion­e delle paratoie o la coop CCC quasi 3 milioni. Mantovani tre anni fa aveva ottenuto due decreti ingiuntivi per un totale di circa 17 milioni di euro, entrambi impugnati: il primo, da 3,3 milioni, si è concluso con un salasso, perché il tribunale ha riconosciu­to all’azienda 2,9 milioni, ma l’ha anche condannata a restituirn­e più di 10 al Consorzio; il secondo è ancora in decisione. Più d’una sono le cause sui bilanci di Cvn e Comar, perché le imprese consorziat­e contestano la decisione di scaricare su di loro i «buchi» milionari. In sede penale è ancora all’inizio il processo sulla responsabi­lità amministra­tiva dell’ente. Al Tar il prossimo 7 ottobre verranno discussi i doppi ricorsi di Fincantier­i e Brodosplit sul bando di gara per la manutenzio­ne delle paratoie di Treporti: un lavoro che si sarebbe dovuto fare un anno fa e che probabilme­nte slitterà al 2021.

 ??  ?? A Venezia Attivista protesta col prefetto
A Venezia Attivista protesta col prefetto
 ??  ?? In azione Un’immagine del test di domenica a Chioggia: per la prima volta sono state alzate insieme due schiere, con quella di Malamocco, per un totale di 37 paratoie (Foto Errebi)
In azione Un’immagine del test di domenica a Chioggia: per la prima volta sono state alzate insieme due schiere, con quella di Malamocco, per un totale di 37 paratoie (Foto Errebi)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy