Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Arriva la pioggia, ressa sui pontili: intervengono i militari
Zuin: tutti i mezzi in acqua, togliere il distanziamento. Due barche a vela capovolte, equipaggi soccorsi
VENEZIA Qualche problema e diverse tensioni si erano già registrati al mattino, per i «viaggi di andata», ma è stato al momento del ritorno, reso urgente dalle prime gocce di pioggia, che la situazione al Lido è esplosa. Ieri sera, al rientro dalle spiagge, gli imbarcaderi di Santa Maria Elisabetta sono stati presi d’assalto da centinaia di bagnanti pendolari, tutti in fuga dal temporale che alle 18.30 si gonfiava sopra il litorale. Anche questa volta, dopo qualche spintone e diverse imprecazioni, sono dovuti intervenire i carabinieri che hanno riportato con qualche difficoltà la tranquillità tra i pontili, senza troppe conseguenze. Alle 19.05, passata l’ondata, era già tornata la calma, ma per circa mezz’ora tra marciapiedi e passerelle galleggianti il tanto evocato distanziamento sociale è stato completamente dimenticato. «Lo dico io, prima che lo facciano altri — ha scritto sui social l’assessore al Bilancio Michele Zuin nel pieno del caos, specificando che tutte le barche possibili stavano venendo deviate sul litorale — è un deflusso simultaneo, non prevedibile. Tutti i lavoratori possibili sono in servizio, tutti i battelli sono in acqua, la portata dei vaporetti ridotta al cinquanta per cento causa tutto questo. O tolgono il distanziamento lasciando le mascherine, o non c’è soluzione».
Eppure in tanti, subito sotto, rispondevano che «non serve la pioggia, succede così tutti gli anni, altro che imprevedibile». Qualcuno, guardando alle immagini degli ammassamenti sui pontili, ha persino azzardato un paragone con le foto delle proteste in giro per il mondo: «Portatevi uno striscione, almeno potete dire di stare protestando». In tanti, ieri, hanno scelto di evitare i mezzi pubblici e saltare su una barca: in laguna si poteva osservare un esercito di fuoribordo, «cofani», «tope» e barchini di ogni genere che filavano verso il litorale, verso le bocche di porto, verso le barene e il «bacan». Non sono mancati neppure un paio di incidenti nautici: nelle acque vicino a Poveglia e in quelle che circondano la Certosa due barche con vela al terzo sono state vinte dal vento e hanno scuffiato, precipitando fuori bordo gli occupanti. Niente di grave, però: gli equipaggi sono stati soccorsi da altri diportisti di passaggio e poi dai vigili del fuoco.
La giornata di ieri non ha messo a dura prova solo Venezia: a Jesolo e a Chioggia la polizia locale ha dovuto regolare lunghe code sia in ingresso, al mattino, sia al ritorno aggravate dalla minaccia di un rovescio quasi improvviso. Lunghe colonne di auto procedevano a passo d’uomo sia lungo l a s t r ada che lascia Sottomarina, sia per tutta via Roma Destra, a Jesolo. Nessun grave incidente, però, solo un imbottigliamento degno delle peggiori domeniche d’agosto.