Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cattolica, il rimbalzo non decolla in Borsa Comitati preoccupati
VERONA ( f.n.) Cattolica, il rimbalzo in Borsa non decolla. E i comitati soci prendono le misure con l’aumento di capitale. Hanno ballato tutto il giorno, ieri, intorno ai valori finali del lunedì nero, per poi riportarsi al punto di partenza, i 3,43 euro toccati con il -17% dell’altro ieri. Nessun rimbalzo in Borsa per le azioni della compagnia assicurativa veneta, all’indomani del crollo indotto dal sì all’aumento di capitale da 500 milioni imposto dall’Ivass. Valutazioni come sospese, senza reazioni positive, ma almeno anche senza l’avvio di ulteriori avvitamenti al ribasso, per la cooperativa finita sotto la lente dell’authority di vigilanza, che ha chiesto una rapida ricapitalizzazione di fronte alla caduta degli indici di solvibilità indotti dalla crisi Covid.
Ma la vicenda tiene comunque banco. Tanto da apparire ieri perfino sul quotidiano finanziario statunitense Wall
Street Journal, che ha dedicato un articolo alla Cattolica fermata dal regolatore italiano sulla solvibilità. L’interesse è doppio. Da un lato perché l’azienda assicurativa ha alla spalle la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, con quel 9% di azioni acquisito nell’ottobre 2017, definito «una scheggia nel complessivo business assicurativo» della conglomerata americana. Dall’altro perché la richiesta di un aumento di capitale a Cattolica potrebbe segnalare che gli effetti del coronavirus sui mercati finanziari «sono peggiori di quanto anticipato».
Intanto, dopo il primo choc, iniziano a muoversi anche le associazioni. Subissate dalle richieste dei soci, spaventati dalle perdite dopo il crollo del titolo ai minimi storici e dalle ulteriori che arrivesato», ranno con le diluizioni indotte dall’aumento di capitale. «I soci sono sorpresi e arrabbiati», dice Giulio Polati, presidente di Cattolica al centro, che stasera riunisce il direttivo. «In molti chiamano delusi dalle perdite e disorientati di fronte ai motivi di un aumento di capitale, spiegato col fare acquisizioni - dice Maurizio Zumerle, alla guida di Apaca -. Gli umori sono divisi tra chi vuol salvare la compagnia e chi l’aumento di capitale non lo approva e non lo farà». «Incontreremo i soci, ma senza allarmismi - sostiene infine Sebastiano Messina presidente di Asscat - . L’azienda è solida e il quadro gestibile».
Infine il parlamentare vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, chiede al governatore Luca Zaia di vigilare «per evitare gli errori del pasevocando la vicenda delle ex popolari venete e «i precedenti degli aumenti di capitale, poi falliti, di Ven e t o B a n c a e Bpvi » . Ciò dopo che lo stesso Zanettin aveva chiesto l’intervento di Consob, l’authority delle società quotate, sulla vicenda della lettera
Ivass di mercoledì 27 maggio, di cui Cattolica ha dato conto lunedì, dopo le indiscrezioni uscite sabato, trascorsi due giorni di silenzio in cui investitori e risparmiatori hanno operato senza avere informazioni rilevanti. Zanettin chiede a Consob «se queste modalità comunicative siano rispettose della trasparenza del mercato».