Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
A22, finanza a Possagno
Si allarga l’inchiesta sugli appalti nei cantieri trentini
TRENTO Dopo i lunghi mesi di veleni sui costi gonfiati e le progettazioni affidate allo studio di uno dei due amministratori della società che costruisce il tunnel di base del Brennero, la finanza arriva anche a Possagno nella sede del Gruppo Daniele.
TRENTO Lo scontro ai vertici della Bbt, società responsabile della costruzione del tunnel del Brennero, sembrava aver imboccato un binario morto.
Dopo il durissimo j’accuse di Raffaele Zurlo, amministratore italiano della Brennerbasistunnel Se, al suo collega austriaco Konrad Bergmeister dello scorso agosto e la decisione delle Ferrovie di rimuovere i due amministratori nominando al loro posto Gilberto Cardola e Martin Gradnitzer, era calato il silenzio sulla vicenda. Almeno fino a qualche settimana fa quando la guardia di finanza di Trento si è presentata negli uffici della società con in mano un decreto di acquisizione documenti firmato dalla Procura distrettuale trentina. I finanzieri hanno acquisito una vasta mole di documenti relativa a opere, capitolati e affidamenti di lavori, su cui la Procura, che ipotizza anche il reato di turbativa d’asta, intende far luce.
Al centro dell’attenzione c’è la società di costruzioni Emaprice, di proprietà della famiglia Daniele che, per le progettazioni, spesso e volentieri si affida allo studio dell’ingegner Konrad Bergmeister. Un legame stretto fra Treviso e Trento dove, per la precisione a Possagno, il gruppo Daniele ha la sua sede amministrativa.
Era stato lo stesso Zurlo con le sue dichiarazioni a far partire l’inchiesta contro Bergmeister che, oltre ad amministrare la parte austriaca della Bbt, lavorava anche come progettista per Emaprice spa, impegnata in diversi cantieri collegati al tunnel di base. In Austria in val Padaster, ma anche in Italia dove nel 2019 Emaprice si è aggiudicata l’appalto da 7,5 milioni per il collegamento tra la statale 12 e l’area di cantiere della Bbt. Incarichi ottenuti sempre con regolari gare d’appalto.
Tuttavia spesso e volentieri Emaprice ha assegnato la progettazione allo studio di Bergmeister che era anche il committente. Altra nota dolente sollevata da Zurlo era stata l’esplosione dei costi nel lotto di Tulfes-Pfons, affidato a due colossi delle costruzioni, l’italiana Salini Impregilo e l’austriaca Strabag.
Secondo Zurlo si parla di una cifra attorno ai 210 milioni di euro di costi supplementari autorizzati direttamente da Bergmeister senza passare dal consiglio di sorveglianza. Una delle conseguenze è che gli extra costi dovranno essere interamente pagati dai governi di Italia e Austria.
Nel frattempo però la macchina della giustizia è andata avanti e la Procura di Trento ha aperto un’inchiesta a carico di imprenditori e amministratori della Bbt, ma sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo anche perché l’indagine è solo agli inizi. I filoni però sono molteplici. La guardia di finanza infatti è andata a bussare anche alla sede di Autobrebbero spa, in Provincia a Bolzano e negli uffici della Emaprice spa, società con sede legale a Bolzano e altre sedi in Austria e in Veneto, a Possagno (Treviso) dove c’è la sede amministrativa del gruppo Daniele. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno acquisito una serie di documenti relativi anche all’appalto per il nuovo svincolo di Trento nord vinto proprio dalla Emaprice.
Procura La procura di Trento indaga sulla Emaprice del Gruppo Daniele