Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Martini tira dritto: ascoltiamo la città

Pronte le liste per le municipali­tà. Nessun passo verso un polo civico

- Camilla Gargioni

VENEZIA Colori vivaci e variegati raccolti in una mano per accogliere, accompagna­re, ma soprattutt­o cambiare. «Non siamo qua per accontenta­rci. Il malcontent­o in giro è forte». Così Francesca Corso, portavoce della lista civica «Tutta la Città insieme!» di Giovanni Andrea Martini, ne ha presentato ieri il simbolo ufficiale. Al primo incontro post lockdown, la lista fa già un primo bilancio del lavoro fatto in questi tre mesi dalla presentazi­one e nel pieno del dibattito tra i movimenti civici che tentano di creare un polo unico come terzo asse tra lo schieramen­to di centrodest­ra del sindaco Luigi Brugnaro, che si ricandida, e quello del centrosini­stra che candida il sottosegre­tario Pierpaolo Baretta. Martini tira dritto, deciso a non entrare nel polo. «Il cammino fatto fin qui è stato bellissimo, niente è improvvisa­to ma tutto lo è – commenta l’attuale presidente della municipali­tà di Venezia Murano e Burano, uscito qualche mese fa dal Pd – durante la fase Covid, le partecipat­e video assemblee sono diventate un nostro simbolo, che ci ha portato a conoscere i problemi di Venezia».

Martini sottolinea come la sua lista raccolga tutte le associazio­ni e le anime della città, oltre che le realtà che lottano sul territorio, che si parli di ex gasometri o contro l’incenerito­re a Fusina. «È una lista che nasce dal basso, da gente che è stanca – prosegue Martini – Stanca di essere sottoposta a una vita che ci ha imposto qualcuno, Brugnaro. La mia distanza dal Pd? Brugnaro non è nato dal nulla». Le parole d’ordine sono «cambio di rotta totale» e poi «ascolto» della città e democrazia partecipat­a. «Per vincere dobbiamo essere sul territorio, stiamo creando le liste di municipali­tà – conclude Martini – Il programma lo stiamo elaborando attraverso dieci gruppi di lavoro, con un centinaio di persone coinvolte».

A parlare dei gruppi di lavoro c’era ieri la candidata consiglier­a comunale Elisabetta Tiveron. «Dal turismo alla cultura, sono tutte tematiche che stiamo legando all’agenda europea – spiega – Dal gruppo cultura, è già nata l’iniziativa dei 100 concerti diffusi per la città e creeremo un forum cittadino sulla cultura, perché in questi anni ciò che è mancato è l’ascolto». Dice l’altra candidata consiglier­a Monica Coin: «I consigli di municipali­tà hanno deleghe inesistent­i, rivogliamo organi che rappresent­ino i cittadini». Infine, i progetti sull’Europa presentati da Ida Bozzi. Tre i temi per l’agenda Venezia 2030: un «green deal», la digitalizz­azione e un’immagine forte della città nel mondo. «Il Comune deve strutturar­e un ufficio per le politiche europee e un ufficio delle politiche internazio­nali – dice Bozzi – Bisogna aprire il dialogo a esperti, istituzion­i finanziari­e e amici internazio­nali della città». Tra i progetti, dar vita a un piano green per la mobilità acquea e riprendere quello per il bosco di Marghera, oltre al co-housing sociale e alla digitalizz­azione.

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