Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La bara e l’abbraccio «Un piccolo angelo ora veglia su di voi»
MESTRE Una piccola bara bianca esce dalla chiesa Della Natività della Madre di Dio. L’applauso è un abbraccio spirituale alla famiglia Bitca che piange Michele, il bimbo di due anni morto venerdì dopo che quattro giorni prima aveva ingoiato una vite che gli si era incastrata nella trachea provocandogli un arresto cardiaco. La comunità moldava di Mestre si è riunita ieri pomeriggio in quella che un tempo era la chiesa dell’ex ospedale Umberto I ma che oggi è parrocchia di riferimento (guidata proprio da padre Anatolie Bitca, papà del piccolo) per la comunità ortodossa. La famiglia di origini moldave (Michele aveva anche due fratelli di sei e dieci anni) è chiusa nel dolore da giorni, il rito è stato officiato dal Metropolita Gennadios e da Padre Evangelos Yfantidis, vicario generale dell’arcidiocesi or todos s a d’Italia e
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Venezia. Insieme a loro, tanti sacerdoti della comunità religiosa e don Francesco Marches i c h e h a consegnato una lettera scritta dal patriarca Francesco Moraglia. «Camminiamo insieme, carissimo padre Anatolie — ha scritto — nella certezza che un piccolo angelo veglia sulla tua amata e provata famiglia, sulla tua comunità parrocchiale e sull’intera Arcidiocesi guidata dal Metropolita Gennadios». Ieri un’intera comunità si è riunita per ricordare Michele. «Era un bambino vivace, giocava con i miei figli proprio qui, nel giardino della chiesa — dice Palii Olesea — è una tragedia enorme». La tragedia si è consumata lunedì 25 maggio, nel giardino di casa della famiglia Bitca, a Zelarino. Michele stava giocando, quando la sua attenzione si è focalizzata su una vite che ingoia. L’oggetto si incastra nella trachea impedendogli il respiro e provocandogli un arresto cardiaco. I familiari chiamano subito l’ambulanza e i medici riescono a estrarre la vite ma il bambino è in condizioni disperate e viene trasportato nel reparto di rianimazione di Padova dove, venerdì, muore. Riposerà nel cimitero di Mestre.