Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
No all’inceneritore, Veritas boicottata
Seicento in piazza contro l’impianto a Fusina. La proposta: sciopero delle bollette
VENEZIA Seicento no all’inceneritore a Fusina, anche se la raccolta firme ha raggiunto già quota cinquemila. Ieri sera la piazza Mercato a Marghera era affollata come non si vedeva da tempo (a rigorosa distanza di sicurezza). «Invitiamo i cittadini a fare lo sciopero delle bollette dei rifiuti e a scegliere un gestore che usa fonti rinnovabili», hanno detto gli organizzatori dell’incontro. Il 13 giugno è prevista una manifestazione alle Zattere.
MESTRE «Invitiamo i cittadini a fare lo sciopero delle bollette dei rifiuti e a scegliere gestori che usano solo fonti rinnovabili» ha scandito dal palco Mattia Donadel di Opzione zero, tra gli applausi.
Una piazza mercato come quella di ieri sera non si vedeva da tempo: la costellazione di comitati e le associazioni contrari al progetto delle nuove linee dell’inceneritore voluto da Veritas a Fusina sono scesi in campo per un’assemblea pubblica che ha raccolto circa 600 persone. Un evento promosso dai «Fridays for future» veneziani, dall’Assemblea permanente contro il rischio chimico di Marghera, dal comitato Opzione zero e dall’associazione Medicina democratica che inaugura il ritorno fisico della mobilitazione in piazza dopo la fine del lockdown. Una mobilitazione che in mattinata ha visto i ragazzi di Fridays for Future Venezia «occupare» con un sit-in alla sede Veritas di via Porto di Cavergnago: «Pretendiamo il blocco del progetto - ha detto al megafono Sebastiano Bergamaschi - Venezia è un simbolo della lotta al cambiamento climatico».
Durante l’assemblea in piazza è intervenuto il presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin, che ha invitato ad allargare lo sguardo al contesto urbano: «Sappiamo in che zona di impianti viviamo
"Bettin Mettiamo in discussione anche il rapporto tra industria e città
- ha detto – assieme all’inceneritore mettiamo in discussione il ciclo dei rifiuti e il rapporto tra industria e città. Un modello in cui i rifiuti si bruciano e la Regione vuole fare di Marghera la pattumiera del Veneto».
L’assemblea di ieri era stata annunciata dopo il parere positivo della Valutazione di impatto ambientale sul progetto dell’inceneritore dello scorso 21 maggio, su cui infatti si sono concentrati gli interventi al microfono.
Lo scontro sull’inceneritore si infiamma su più punti: da un lato i comitati sono in allerta per l’impatto ambientale delle nuove linee e temono che portino a una maggiore combustione di materiale – combustibile da rifiuti solidi e fanghi - proveniente da altre parti della regione; dall’altro lato, Veritas ribadisce che l’inceneritore sostituirà
"Donadel Fate lo sciopero delle bollette e scegliete il rinnovabile
la centrale Enel Palladio nel bruciare solo il combustibile da rifiuto secco di Venezia e Mogliano e ne sottolinea l’importanza per evitare un aggravio delle bollette. L’ultima parola dei tecnici della Regione sarà il 18 giugno, con l’autorizzazione integrata ambientale: nel suo intervento di ieri Roberto Trevisan, dell’Assemblea permanente ha annunciato che verrà presentato un ricorso al Tar. Un altro ricorso dovrebbe partire da M5s: «Ne faremo un secondo in appoggio – anticipa la consigliera regionale Erika Baldin, a Marghera con la consigliera comunale Elena La Rocca – e continueremo l’interlocuzione con il ministro all’Ambiente Costa». Il sottosegretario all’Economia e candidato sindaco Pier Paolo Baretta ha affidato a un tweet il proprio messaggio: «Avevamo chiesto in molti che Veritas accettasse il confronto con la municipalità e le rappresentanze del territorio. Non ha ascoltato e ha sbagliato. Le Istituzioni (Comune e Regione) e le forze politiche prendano posizione». Il prossimo campo di battaglia sarà la manifestazione del 13 giugno alle Zattere, «Venezia fu-turistica»: l’inceneritore sarà uno dei temi che verranno affrontati, accanto al turismo di massa, la residenzialità e le grandi navi.