Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Ciao, è stato bello e brutto» Le letterine dei bambini sul portone della scuola

E a Murano le mamme scuotono la campanella in calle

- C.Ga. M.Ri.

VENEZIA «Addio scuola, è stato bello anche se è stato brutto. Quinta B».

Il portone è tappezzato di messaggi colorati, tratti di pennarello su fogli a quadretti strappati dai quaderni di tutti i giorni. Gli studenti di quinta della scuola primaria «Renier Michiel» dell’istituto comprensiv­o «Dante Alighieri» non hanno rinunciato a vedersi un’ultima volta, per scrivere il finale di un importante capitolo delle loro vite. «Buongiorno Renier Michiel, sono una dei ragazzi che andranno alle medie – scrive Claudia – Mi sono trovata molto bene qua e spero sarete accoglient­i con chi verrà dopo di me e che le insegnanti non si arrendano mai, neanche col Covid-19». Poi c’è lo stampatell­o di Matteo: «Ciao scuola, tornerò presto! Mi dispiace di aver sempre detto che la scuola è brutta, mi dispiace che non ho potuto passare la quinta qui!». Sofia invece lascia una promessa in corsivo blu: «Mi mancherai, sei una scuola stupenda. Un giorno tornerò a trovarti e rivedrò le mie maestre». E c’è chi scrive che ha imparato tante cose, «anche a disegnare a modo mio». I messaggi sono legati dallo scotch sul pesante portone di legno che non si è aperto al suono dell’ultima campanella. «È avvilente, non hanno potuto nemmeno rivedere le loro maestre – dice Francesca, madre di un alunno – Manca il coraggio, c’è stata tanta indifferen­za nei confronti della scuola». «Abbiamo pensato fosse bello portarli qui – continua Silvia – sono stati mesi difficili, avevano bisogno di ritrovare i compagni con cui hanno condiviso cinque anni delle loro vite». La quinta C, invece, ha portato tablet e computer portatili a San Trovaso,

in uno spazio verde dove si sono seduti a seguire l’ultima lezione, finalmente insieme dopo tre mesi.

Si sono ritrovati invece davanti ai cancelli coi grembiuli blu e la mascherina calata sul volto gli alunni della quinta elementare «Cerutti» di Murano. Dietro la mascherina, s’intuivano i sorrisi e la felicità di essere di nuovo insieme, dopo mesi di didattica a distanza. Hanno condiviso cinque anni di vita insieme e volevano salutarsi di persona, non su una delle tante piattaform­e on line.

E così le famiglie hanno deciso di organizzar­e per loro l’ultimo giorno. «Ci siamo dati appuntamen­to davanti all’istituto – racconta Alessandra, la mamma di un alunno – i bambini hanno indossato i loro grembiuli, la mascherina e si sono salutati mantenendo le distanze di sicurezza previste». Ma i genitori non hanno lasciato nulla al caso. «La fine della scuola, soprattutt­o dopo cinque anni passati insieme, è un momento di passaggio importante e abbiamo quindi cercato di farglielo vivere al meglio – conclude Alessandra – abbiamo portato da casa una campanella per simulare l’atteso momento. Quando l’abbiamo suonata sono partiti applausi e urla. I bambini erano entusiasti».

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In alto gli alunni della scuola Cerutti di Murano, sotto il portone della scuola Michiel di Venezia pieno delle letterine lasciate dai bambini di quinta elementare
Parole e gesti In alto gli alunni della scuola Cerutti di Murano, sotto il portone della scuola Michiel di Venezia pieno delle letterine lasciate dai bambini di quinta elementare

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