Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lollo: «Finalmente la parola al campo Dieci partite da giocare alla morte»
Il mediano del Venezia inquadra la ripresa: «Sarà una mini maratona piena di incognite per tutti»
Lorenzo Lollo, il peggio è finalmente alle spalle?
«Credo e spero di sì. E’ stato difficile affrontare questo periodo, passare attraverso due mesi e mezzo di quarantena. Ma adesso quello che conta è che sembra che si possa riprendere a giocare ed è la cosa più importante».
Una pausa così lunga non si era mai vista...
«Come siamo stati fermi tre mesi noi, sono stati anche i nostri avversari. Non ho idea di cosa possa venirne fuori, è una situazione inedita e le incognite abbondano».
Come si deve arrivare alla salvezza in queste ultime dieci giornate?
« Noi daremo sempre il massimo, fino alla fine. Credo nella salvezza, ci sono dieci partite e dovremo giocarle tutte alla morte».
Uno dei nodi più spinosi, che però non la riguarda, riguarda i contratti in scadenza: che ne pensa?
«La situazione è molto particolare, ci sono prestiti in scadenza e compagni che hanno il contratto che si esaurisce il 30 giugno. Non so cosa potrà succedere, presto si sapranno le decisioni».
Lollo, ha dato un’occhiata al calendario?
«Il calendario è molto fitto ma ci saranno cinque cambi. Credo che quest’ultimo aspetto sia un vantaggio per una squadra come la nostra: il gruppo ha dimostrato più volte il suo valore».
Come definirebbe questa appendice estiva del campionato di B?
«Sarà una mini-maratona e tutti daremo il nostro contributo alla causa. Siamo concentrati su quello che succederà nelle prossime giornate da quando ricomincerà il campionato».
Quanto influirà la mancanza dei tifosi sugli spalti?
«La mancata presenza di pubblico inciderà tanto, i tifosi hanno un’importanza enorme al di là del nostro rendimento casalingo che non è stato esaltante».
La classifica non è drammatica ma nemmeno lascia tranquilli...
«Abbiamo sempre dimostrato di poter battere chiunque, purtroppo ci mancano un po’ di punti».
Il Pordenone, vostro primo avversario, si sta già allenando con le sedute di gruppo: quanto conta?
«Una settimana o due ci bastano per tornare a due mesi fa. Siamo una squadra coesa e ci conosciamo bene».
Lei, Capello e Ceccaroni lo scorso anno siete retrocessi con il Padova. Quanto conta questo aspetto nella vostra ricerca della salvezza?
«Retrocedere due volte di fila sarebbe una cosa non brutta, di più. Le motivazioni mie sono enormi, pensare di retrocedere con questa squadra e con le prestazioni che abbiamo fatto è assurdo. È una motivazione in più evitare la C per me, per Ceccaroni e per Capello».
C’è l’incognita quarantena in caso di una nuova positività. Lei come la vede?
«La quarantena forzata, in caso di contagio, non saprei come potrebbe essere gestita. Se qualcuno di noi venisse a contatto col virus vedremo come potrà essere guidata la situazione».