Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lorenzoni si scalda: «Presento la squadra coalizione compatta»
VENEZIA I mal di pancia, i mormorii, i veleni. La coalizione di centro sinistra che aveva scelto, dopo un percorso travagliato, il vice sindaco di Padova, Arturo Lorenzoni, come candidato da schierare alle prossime elezioni regionali contro Luca Zaia, conferma di voler puntare sul prof padovano. Scontato? Non a dar retta alle correnti sotterranee che hanno agitato il Pd nel corso degli ultimi mesi. Non è piaciuto l’immobilismo di Lorenzoni che, del resto, aveva (ed ha) di fronte la corazzata mediatica quotidiana del «governatore al fronte» causa Covid. Tanto che le voci su un cambio in corsa in favore del sottosegretario all’Interno Achille Variati si moltiplicavano. Non è andata così. Giovedì sera, in un lungo incontro di coalizione con tutte le forze politiche presenti e durato fino a tarda notte, si è confermata la scelta di Lorenzoni. «È giusto che ci si sia guardati ancora una volta negli occhi - spiega il diretto interessato - ora è tempo di procedere con una campagna elettorale operativa e che riserverà qualche sorpresa. Le porte, anche a Italia Viva sono apere, basta che bussino». Lorenzoni di più non vuol dire, oggi è in programma la presentazione della squadra ma il prof specifica che sul piano della comunicazione «non competeremo con Zaia, faremo qualcosa di diverso. Tanto lui conta su 45 microfoni davanti ogni giorno e sui pulcini...Aveva detto avrebbe smesso con le conferenze stampa quotidiane il 4 maggio, siamo al 5 giugno...ci avrà preso gusto». Lorenzoni lamenta la mancanza di una data certa del voto «il Parlamento non ha ancora deciso ma mi pare chiaro si vada verso fine settembre». Quindi la campagna elettorale balneare è davvero ai nastri di partenza. Le parole d’ordine del candidato di centrosinistra sono ormai consolidate «un Veneto diverso, più bello, è possibile» ma, soprattutto «green». L’economia verde come motore economico alternativo, secondo le agende di Onu e Ue, per il prof è la linea Maginot «anche il governo nazionale ha fatto cose buone con la finanziaria dello scorso dicembre poi veniamo in Veneto e tutte queste tematiche svaniscono. È tempo di allineare la politica della nostra regione a quelle mondiali».