Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Medicina, l’Usl tira dritto «Si farà»
L’impugnazione della legge che istituisce il corso di laurea in Medicina a Treviso non ferma i piani dell’Usl. Benazzi resta convinto: «Si farà».
TREVISO «I lavori di adeguamento per allestire gli spazi destinati al corso di Medicina dell’Università di Padova non si sono mai fermati e non si fermano», assicura il direttore generale dell’Usl Marca Trevigiana, Francesco Benazzi. «Anche nell’ottica dell’insegnamento dell’era Covid la sede di Treviso è essenziale, abbiamo spazi idonei e distanziati grazie alla disponibilità dell’Ordine dei medici, avremo aule per fare cose importanti, stiamo ristrutturando i laboratori — incalza —. Non riesco a concepire che questo progetto di enorme valore possa essere fermato, mi auguro che il ministero possa avvalorarlo in tempi brevi». La legge regionale che istituisce al Ca’ Foncello un corso distaccato del Bo è stata impugnata da Roma.
«Considero ancora certo il corso a Treviso — aggiunge Benazzi — e lo dico soprattutto da cittadino, fra poco anziano, perché il Veneto hanno bisogno di medici. Oggi ne mancano 1.300. Aprire un corso per 60 matricole da aggiungere alle 400 di Padova è un valore aggiunto per tutto il Veneto. La pandemia ci ha fatto capire l’importanza della scienza, della medicina e della sanità e penso che nei giovani questa passione si sia risvegliata, hanno un forte senso di appartenenza, c’è voglia di tornare a fare i medici, le domande sono molte». (s.ma.)