Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Muore a 10 mesi Si indaga sull’ospedale
Castelnovo Bariano, la piccola era stata dimessa da 24 ore con diagnosi di gastroenterite
VERONA La procura di Verona ha aperto un’inchiesta sulla morte della bimba di 10 mesi di Castelnovo Bariano (Rovigo) Beba Ashley Mary Prini dimessa sabato con una diagnosi di gastroenterite e morta domenica.
CASTELNOVO BARIANO (ROVIGO) La procura di Verona ha aperto un’inchiesta sulla morte, avvenuta domenica, della bimba di 10 mesi di Castelnovo Bariano (Rovigo) Beba Ashley Mary Prini.
La piccola, ultima di 4 fratelli, avrebbe compiuto un anno il 25 luglio. Quello della procura veronese è un atto dovuto per chiarire se ci siano responsabilità dell’ospedale di Legnago che sabato pomeriggio ha dimesso la piccola con una diagnosi di gastroenterite. L’ipotesi di reato è quello di omicidio colposo. A indagare è il pubblico ministero di turno di Verona, Paolo Sachar, che ha disposto la verifica delle cartelle cliniche. Al momento, non risulta nessuna persona indagata.
Sempre la Procura veronese ha confermato di aver disposto l’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni. Trattandosi di una bimba molto piccola, è necessario ricorrere a un medico specialista: si tratta di un’operazione che non è di routine. In ogni caso si confida proprio sull’esame autoptico per scoprire la causa del decesso. L’Usl 9 Scaligera, che gestisce l’ospedale Mater Salutis di Legnago, non ha rilasciato dichiarazioni a livello ufficiale, scegliendo la strada del « no comment». Ma non sono escluse indagini interne. Sempre in procura, del resto, è trapelato che già lo stesso ospedale, prima dell’apertura dell’indagine, si stava attrezzando per l’autopsia, procedura obbligata, in caso di decessi così anomali, come quello di una bambina di pochi mesi che aveva ricevuto la diagnosi di gastroenterite.
Sabato pomeriggio i genitori, l’operaio di Castelnovo Bariano Riccardo Prini e la moglie romena Cristina Alina, avevano portato Ashley, ultima di quattro figli, al Pronto soccorso di Legnago (Verona) perché accusava vomito e dissenteria. Nel tardo pomeriggio la bimba è stata dimessa ed è tornata a casa con una diagnosi, gastroenterite, che sembrava tranquillizzante.
La notte tra sabato e domenica è trascorsa tranquillamente, con Beba che sembrava essersi ripresa e così buona parte della mattinata di ieri. All’improvviso però la bimba, mentre era seduta sul divano di casa, ha smesso di respirare. Alle 12.43 dell’altro ieri i genitori hanno chiamato disperati il Suem-118.
I soccorritori sono arrivati subito in via Rosta a Castelnovo Bariano, ma non c’è stato nulla da fare nonostante i tentativi di rianimare Beba si siano prolungati per un’ora circa. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Castelmassa che hanno sentito i genitori su quanto accaduto ed avvertito la procura della Repubblica di Rovigo. I genitori sono stati ascoltati a lungo domenica pomeriggio alla stazione dei carabinieri di Castelmassa. Proprio le loro parole, riguardanti l’accesso al Pronto soccorso di Legnago il sabato pomeriggio perché Beba accusava vomito e dissenteria, hanno fatto sì che ad indagare per competenza sarà la procura della Repubblica di Verona. Il punto focale dell’indagine sono le dimissioni, a questo punto “sospette”, dalla struttura sanitaria scaligera.
Nella giornata di domenica e di ieri nella casa in aperta campagna dei Prini, che si trova in fondo ad una strada sterrata, è continuato il mesto afflusso di conoscenti e parenti che si sono voluti stringere alla famiglia colpita da un’enorme tragedia. Commosse le parole del sindaco di Castelnovo Bariano Massimo Biancardi che ieri mattina ha visitato la famiglia trovandosi davanti «due genitori distrutti dal dolore. Ma di fronte ad una tragedia così terribile – spiega - non potevo non manifestare la vicinanza dell’amministrazione comunale a questa famiglia in un momento così difficile».