Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
MoVenice e parcheggi dove vuoi App più abbonamento: pronte mille bici
Venerdì parte il nuovo servizio di bike sharing a Mestre, Lido e Pellestrina
MESTRE Sono le stesse che si trovano da tempo a Milano, Bologna, Torino e Padova. Ma Padova ne ha 500, Venezia ne avrà mille e alle biciclette si aggiungeranno presto 400 monopattini. L’obiettivo è servire il centro di Mestre ma anche tutta la terraferma, il Lido, Pellestrina e pure Sant’Erasmo.
Ca’ Farsetti ci riprova, cambiando tutto: nel rilanciare il servizio di bike sharing - che negli anni ha visto il parco mezzi rubato interamente almeno tre volte - il Comune ha deciso di affidarsi alla società
Movi by Mobike (che è anche il nome della app), che ha fornito le bici e per 250 mila euro all’anno curerà l’intero servizio, manutenzione compresa, integrandolo con la sua app, la stessa che permetterà di usare il servizio anche nelle altre città italiane dove è già presente.
Le nuove biciclette - 800 meccaniche, 200 a pedalata assistita elettricamente - presentano tutte una sorta di ganascia integrata nella ruota posteriore, che viene liberata solo a fronte di una scansione del «QR Code» presente sul telaio e di un pagamento, sempre attraverso l’applicazione per smartphone. Si potrà pagare la singola «corsa» o scegliere di abbonarsi per un mese, tre, un anno. E, proprio grazie a questo sistema di blocco da remoto, le bici potranno poi essere lasciate ovunque, senza l’obbligo di restituirle nelle apposite rastrelliere; sarà poi cura dell’azienda recuperarle o, meglio ancora, potranno essere sfruttate da un altro utente, che sempre attraverso il telefonino vedrà nella mappa della città tutte le bici più vicine a lui, comprese quelle lasciate sotto casa. In realtà, durante il primo periodo, questa possibilità sarà concreta solo nel centro di Mestre per poi venire estesa a tutti i territori. Intanto, il Comune ha moltiplicato rastrelliere e stalli dedicati, convertendo anche le 18 del vecchio servizio: tre stazioni saranno posizionate a San Giuliano, due al Vega e una in corrispondenza del park scambiatore di via dei Petroli, tutte lungo la direttrice per Venezia insomma, che avranno come «stazione di testa» i posti riservati del Tronchetto o l’area di sosta di piazzale Roma. Entro fine estate saranno 354 le rastrelliere totali presenti sul territorio comunale, con 2.666 posti bici, per coprire tutto la città, da Malcontenta a Favaro, da Tessera a Zelarino. «Venezia si allinea alle grandi capitali europee - ha incalzato il sindaco Luigi Brugnaro - stiamo dimostrando con i fatti di credere nella mobilità leggera, costruendo piste ciclabili e collegandole. Cambia il concetto di mobilità, che sarà agevolata anche dal posizionamento di stalli dedicati nei punti nevralgici della città, come i parcheggi scambiatori. Il futuro è l’intermodalità: tutto sarà calibrato in base all’effettiva domanda dei cittadini, individuando gli itinerari più richiesti».
Particolare attenzione sarà riservata al Lido e a Pellestrina: le bici non potranno essere portate sulla spiaggia (così come nelle aree industriali di Marghera, in tangenziale e, ovviamente, in centro storico a Venezia) ma a parte questo circoleranno ovunque: duecento biciclette e cento monopattini sono già destinati alle strade del litorale. «Di fatto, così, anticipiamo il Piano urbano della mobilità sostenibile - ha ricordato l’assessore alla Mobilità Renato Boraso - integrando pubblico e privato. E, da venerdì, tutti i dettagli saranno disponibili in un infopoint in via Poerio».
Ai vandalismi rimedierà l’azienda, per scongiurare i furti le bici si presentano grosse e pesanti, per le loro caratteristiche impossibili da rivendere, deterrenti che si spera siano più efficaci della semplice localizzazione Gps che, seppure presente anche in questo caso, già in passato non ha impedito ai malintenzionati di far sparire oltre 250 biciclette.
Fase 2 Arriveranno 400 monopattini. Pass da 1 mese a 1 anno