Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nubifragio, il centro di Jesolo va sott’acqua
Allagata la cripta dell’Ausiliatrice. Black out a San Donà, sottopasso inondato a Portogruaro
JESOLO Pioggia, blackout e qualche allagamento. Tra domenica e lunedì l’intera provincia di Venezia ha dovuto fare i conti con il maltempo che, in alcune località, ha causato danni e richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.
Un blackout temporaneo ha colpito nella serata di domenica la zona tra San Donà di Piave e Fossalta. Durante la notte violenti temporali si sono abbattuti in tutta l’area della città metropolitana. Le conseguenze più significative si sono registrate nei Comuni orientali dove, in 24 ore, sono caduti oltre 60 millimetri di pioggia. Circa la metà hanno bagnato ieri mattina la zona di Portogruaro in sole due ore finendo per allagare il sottopasso di Portovecchio. Nei dintorni, soprattutto tra San Donà e Caorle, la linea elettrica si è interrotta a più riprese.
Strade allagate un po’ in tutte le città e Jesolo che si è ritrovata con la zona centrale sommersa per diverse ore. Alle 8 i residenti di piazza Trieste, via Mameli, via XIII Martiri e alcuni vicoli di via Aquileia hanno dovuto calzare gli stivali per poter uscire. Dito puntato contro la rete fognaria e le caditoie intasate dagli aghi di pino ma, secondo alcuni cittadini tra i quali c’è chi propone una petizione, ripulite con scarsa solerzia.
Nell’intera piazza l’acqua ha superato i 30 centimetri sommergendo il piazzale della parrocchia, fino all’asilo nido.
L’acqua è entrata anche nella cripta della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice ma, come spiega il parroco don Lucio Cilia «fortunatamente senza causare particolari danni». I vigili del fuoco, la cui caserma dista poche centinaia di metri, hanno lavorato per ore con due pompe aspiranti liberando dall’acqua prima la cripta, poi gli uffici e la sacrestia. Fortunatamente il maltempo ha concesso un po’ di tregua almeno alle spiagge già flagellate dalla mareggiata che ha spazzato via decine di migliaia di metri cubi di sabbia e riversato quintali di detriti.
Permane lo stato di «criticità idrogeologica» emesso dal Centro funzionale della Protezione Civile del Veneto, che ha decretato lo stato di attenzione fino alle 24 di oggi. Allerta arancione per la zona del Basso Piave e stato di pre-allarme per le precipitazioni intense previste lungo il bacino del Livenza.
Proteste Dito puntato contro i tombini intasati, secondo alcuni per la scarsa pulizia