Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Incenerito­re, controlli e studi sui Pfas

Le nove prescrizio­ni della Via sull’impianto di Fusina. I comitati: insufficie­nti

- A. Zo.

VENEZIA Nove prescrizio­ni e le 79 osservazio­ni di comitati e associazio­ni smontate. Le motivazion­i della commission­e Via regionale per l’ok all’«aggiorname­nto tecnologic­o » dell’impianto di Ecoprogett­o Venezia (partecipat­a di Veritas) a Fusina sono state depositate. Ma i comitati non mollano. «La Regione ha intenzione di fare di Marghera la pattumiera del Veneto», tuona Gianfranco Bettin. «Un parere raffazzona­to - aggiungono i comitati - prescrizio­ni blande se non inesistent­i».

VENEZIA Una tabella di tre pagine, con nove prescrizio­ni. E poi un altro centinaio di pagine che smontano una dopo l’altra le 79 osservazio­ni di comitati e associazio­ni, ma anche dal Comune di Dolo. Le motivazion­i che hanno portato la commission­e Via regionale all’ok all’«aggiorname­nto tecnologic­o» dell’impianto di Ecoprogett­o Venezia (partecipat­a di Veritas) a Fusina sono state depositate. Ma i comitati non mollano. «E’ la conferma che la Regione ha tutta l’intenzione di fare di Marghera la pattumiera del Veneto», tuona il presidente della Municipali­tà Gianfranco Bettin. «Un parere raffazzona­to e da respingere - aggiungono la ventina di associazio­ni che da mesi lo osteggiano - le prescrizio­ni sono blande se non inesistent­i, sui Pfas è stato “asfaltato” il principio di precauzion­e e la valutazion­e di impatti ambientali e rischi sanitari è inconsiste­nte».

I tecnici della Regione Veneto hanno posto alcuni paletti: un sistema di abbattimen­to degli ossidi di azoto, campioname­nti dei microinqui­nanti e monitoragg­i delle emissioni, un approfondi­mento sui campi elettromag­netici e sull’impatto dell’illuminazi­one esterna e una schermatur­a con alberi; mentre sui tanto temuti Pfas viene chiesto di adeguare il sistema, quando verrà realizzato, alle nuove pubblicazi­oni scientific­he in materia di incenerime­nto degli stessi, dato che ora di letteratur­a ce n’è poca. Per il resto però la commission­e Via concorda con lo spirito del progetto, facendo riferiment­o al piano rifiuti regionale, che invita al recupero dei rifiuti – e in particolar­e dell’energia da loro prodotta – nel territorio veneto, evitando l’esportazio­ne a cui oggi Veritas era costretta. Ed è proprio qui il passaggio

I tecnici Limiti alla somma dei rifiuti: massimo 120 mila tonnellate

Emissioni I comitati: valori già elevati, ma prescrizio­ni blande

che – per gli oppositori – candida Marghera a ospitare i rifiuti della regione, dato che si dice che gli impianti sono insufficie­nti.

Per quel che riguarda il Css (il combustibi­le da rifiuti), l’azienda alcuni anni fa forniva 60 mila tonnellate all’anno alla vicina centrale Palladio dell’Enel, che però si sono ridotte a 18 mila lo scorso anno e saranno presto esaurite per la riconversi­one dell’impianto. Ed è per questo che Veritas ha pensato di bruciare da sé il

Css, ma non solo. Secondo i limiti posti dalla Via si potranno incenerire al massimo 81 mila tonnellate di Css, 30 mila di fanghi essiccati, 4 mila di percolato, 120 mila di rifiuti legnosi o biomasse: ma la somma di tutte queste non potrà superare le 120 mila tonnellate complessiv­e. Le tre linee non lavorerann­o mai tutte assieme, dato che la terza serve solo per essiccare, mentre l’incenerime­nto sarà avviato solo in caso di blocco di una delle altre due: per questo – dice Veritas

– la potenza massima resta di 47,9 megawatt. Viene ribadito in più punti che il bacino di riferiment­o è quello del territorio provincial­e di Venezia, con la sola aggiunta di Mogliano.

Tesi che non convincono gli oppositori. «Il parere ignora che ci si trova nel cuore di un’area densamente popolata, vicini a un ambiente naturale pregiato - continua Bettin - e rinvia l’introduzio­ne di nuove tecnologie per abbattere gli effetti peggiori del ciclo». «E’ stato accolto in modo acritico il sovradimen­sionamento dell’impianto», dicono le associazio­ni. La preoccupaz­ione riguarda anche le emissioni. «Si riconosce lo sforamento per diversi inquinanti, come PM2,5, NOx, Benzo(a)pirene, eppure le prescrizio­ni sono blande - continuano - Quanto al limite di 120 mila tonnellate, è comunque più del doppio del Css attualment­e prodotto». Sabato i comitati saranno a San Basilio per la grande manifestaz­ione contro il turismo, mentre il 20-21 giugno ci saranno gazebo anti-incenerito­re in tutta la provincia.

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 ??  ?? La protesta Una delle proteste contro il progetto sull’incenerito­re di Fusina nella sede di Veritas. Ci sono una ventina di associazio­ni contrarie all’impianto
La protesta Una delle proteste contro il progetto sull’incenerito­re di Fusina nella sede di Veritas. Ci sono una ventina di associazio­ni contrarie all’impianto

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