Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Un altro libro bruciato, secondo avvertimento a Bettin
MESTRE È successo di nuovo, dopo appena due settimane, e questa volta alla luce del giorno. Giovedì mattina, nei locali del municipio di Marghera, è apparsa un’altra copia vandalizzata di «Cracking», il romanzo uscito lo scorso anno a firma del presidente della Municipalità Gianfranco Bettin: pagine bruciate, strappate, il libro in un sacco nero per la spazzatura nell’atrio, poco lontano dall’ascensore. Lo ha individuato lo stesso Bettin, con due colleghi dopo una riunione: «Non sappiamo neppure se dentro presentasse di nuovo simboli nazisti, svastiche e frasi ingiuriose, come quello del 25 maggio - spiega - Appena abbiamo capito cosa contenesse quel sacchetto nero abbiamo subito chiamato la polizia». Il libro è stato preso in custodia dalla Digos, che sta ancora lavorando sulla prima copia (proprio nei prossimi giorni dovrebbero svolgersi altri esami per risalire ai responsabili); poi ci ha pensato la scientifica, che per un paio d’ore ha passato al setaccio tutte le stanze. La soluzione, però, potrebbe arrivare dall’esterno, dalle telecamere che circondano piazza Mercato: «Questa volta si sono mossi di giorno, perché le finestre sono sbarrate e non si possono più far passare oggetti, devono essere per forza entrati durante gli orari di apertura del municipio». Colpisce la scelta di accanirsi proprio su «Cracking», un romanzo storicosociale che, come ribadisce l’autore, «è una storia d’amore e di lotta». «Viste le simbologie utilizzate, mi sarei aspettato come vittima il libro su piazza Fontana, “La strage degli innocenti” - continua Bettin - ma sembra che i responsabili ce l’abbiano proprio con Marghera, visti anche gli insulti che abbiamo letto sull’altra copia danneggiata». Immediate le dichiarazioni di solidarietà. «Bruciare i libri è tra i gesti più tremendi che si possano compiere. Perché è violenza, sopraffazione, censura. Ci riporta all’orrore delle dittature e ad una oscurità umana che esprime tutto il contrario di ciò che è libertà, civiltà, democrazia», dice Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria. Il Pd veneziano si schiera con Bettin: «Sappiamo bene che Gianfranco non si farà spaventare, ma quanto accaduto è inaccettabile in una comunità democratica - dice il segretario comunale Giorgio Dodi - Minacciare qualcuno perché non se ne condividono le idee e bruciare i libri sono atti osceni, fascisti e vigliacchi». «È questa la campagna elettorale che si prepara? - ha aggiunto il candidato sindaco del centrosinistra Pier Paolo Baretta - ci aspettiamo una presa di posizione da parte di tutte le istituzioni veneziane e regionali». Tenere alta la guardia a difesa delle istituzioni democratiche, è l’appello di Daniele Giordano, della Cgil.( gi.co.)
In pieno giorno
Il testo è stato trovato in un sacco nell’atrio del municipio durante una riunione