Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Covid, gli ultimi casi in famiglia» In tutta la provincia 117 mila tamponi
Dal Ben: test anche sui contatti asintomatici. Usl 4, macchinario per raddoppiarli. Zero malati nelle Rsa
VENEZIA Nelle ultime due settimane i nuovi casi sono stati pochissimi: 17 in tutta la provincia, anche se in serata si è saputo della positività di un calciatore del Venezia (vedi articolo a pagina 13). Pare dunque che non ci sia stato nessun «effetto movida», né tanto meno diffusione del contagio negli uffici o sui luoghi di lavoro. «Gli ultimi casi sono avvenuti in ambito famigliare - spiega il direttore generale dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben - C’è stata una famiglia di 4 persone a Mestre, nella quale uno ha contratto il virus altrove e l’ha portato in casa». Situazioni «a spot», le definisce il dg, ma che non devono far abbassare la guardia: «Questo non significa che ora si possa fare i “fenomeni”», ribadisce per indicare chi non prende le dovute cautele. Proprio per questa modalità di contagio da alcune settimane, su indicazione della Regione, è cambiata la cosiddetta «indagine epidemiologica», ovvero la procedura che scatta quando si trova un positivo.
«Prima tutti i contatti venivano messi in quarantena e si faceva il tampone solo a chi aveva dei sintomi - aggiunge Dal Ben - ora invece l’ordine è di farlo su tutti, anche se asintomatici». Nell’Usl Serenissima il numero dei tamponi ha superato quota 85 mila, circa il 10 per cento di tutto il Veneto. Se si aggiungono gli oltre 31 mila dell’Usl del Veneto orientale si arriva a 117 mila, a cui vanno poi sommati i 43 mila test rapidi: più di 33 mila nell’Usl 3, quasi 10 mila nella 4. «Una media di 400 tamponi al giorno, quando a inizio marzo eravamo partiti dalla metà», dice soddisfatto il dg dell’Usl 4 Carlo Bramezza, che sta per potenziare la squadra dei «cacciatori di coronavirus»: «Ai 17 operatori attuali se ne aggiungeranno altri 7 in corso di reclutamento», continua Bramezza, che in questi tre mesi ha reso la sua azienda «indipendente» dal laboratorio di Mestre e sta acquistando un macchinario per raddoppiare la capacità di analisi. «Referteremo 800 tamponi al giorno», conclude. All’Usl 3 invece nell’ultimo mese e mezzo ne sono stati realizzati in media 1035 al giorno. «Non c’è stata nessuna riduzione», dice Dal Ben, smentendo le recenti affermazioni della Fondazione Gimbe.
A spingere verso l’alto il numero di tamponi e test rapidi sono state la massicce campagne di monitoraggio: l’Usl 3 ha tamponato più volte 7350 dipendenti, ma anche 430 tra medici di base e pediatri, oltre ad altre categorie, mentre i test hanno riguardato le aziende del Comune, le forze dell’ordine, la Protezione civile. Nell’Usl 4 sono stati eseguiti 8202 tamponi al personale ospedaliero, 6177 a quello territoriale, 7045 a dipendenti e ospiti delle case di riposo, 5901 a pazienti in ospedale. Quanto ai test rapidi, i numeri dell’Usl 3 dimostrano chiaramente una cosa: raramente c’è una doppia positività, proprio perché il test sierologico riscontra la produzione di anticorpi, che di solito avviene a contagio superato. Delle 738 persone positive, solo 5 lo erano anche al tampone. Sugli oltre 17 mila pazienti entrati al pronto soccorso nell’ultimo mese e mezzo, 3352 sono stati sottoposti a tamponi perché sembravano avere dei sintomi, ma solo 13 avevano il coronavirus.
Dopo i due decessi registrati giovedì, non ci sono più state vittime del virus fino a ieri: il totale è di 295 morti nel Veneziano. Ieri i positivi attuali erano appena 87, di cui solo 7 ricoverati, nessuno in terapia intensiva, come ormai da settimane. Gli isolati sono ancora in calo, a quota 112. L’altro motivo di soddisfazione per Dal Ben è aver raggiunto quota zero per quel che riguarda i contagiati nelle case di riposo, che erano 315 a metà aprile: «E’ stato un lavoro di squadra», sottolinea.
Ieri mattina la Cgil ha manifestato davanti all’ospedale di Dolo chiedendo il riavvio delle attività dell’area maternoinfantile. «Non comprendiamo questa scelta e vogliamo tempistiche certe», lamenta Marco Busato. Pronta la replica di Dal Ben: «Il sindacato sa bene che, se la situazione resta questa, l’attività riprenderà a fine mese - spiega - Abbiamo riaperto quasi tutto e in sicurezza, anche perché la responsabilità è mia».
Dolo Protesta dei sindacati: aprire l’area maternoinfantile. La replica: se continua così, a fine mese