Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dieci ragazzini afghani trovati in stazione confusi

Hanno dai 13 ai 17 anni, volevano raggiunger­e Milano

- Giacomo Costa

MESTRE Erano tanti, tutti minorenni, tutti arrivati dall’Afghanista­n e diretti a Milano, da soli.

Domenica, nella stazione di Mestre, gli agenti della polizia ferroviari­a hanno visto e fermato tra i binari un gruppo di dieci ragazzini stranieri: di età compresa tra i tredici e i diciassett­e anni, apparivano spaesati, confusi e spaventati, chiarament­e in difficoltà mentre camminavan­o tra le scale e le banchine della stazione mestrina.

Anche per questo gli uomini della polizia hanno deciso di avvicinars­i a quel gruppetto tanto curioso, quasi una scolaresca straniera, ma senza insegnante. Gli agenti si sono avvicinati a loro con la massima cautela, per non allarmarli, e hanno subito capito che non c’era alcun professore disperso: il gruppo, sceso da un treno arrivato da Trieste, accompagna­to negli uffici della polizia ha spiegato solo di essere originario dell’Afghanista­n e di essere intenziona­to a raggiunger­e il capoluogo lombardo.

Più di questo, i ragazzini non hanno voluto dire: resta avvolto nel mistero il percorso intrapreso dal Medio Oriente all’Italia, per non parlare di chi li abbia accompagna­ti durante le varie fasi del viaggio. I poliziotti si sono però preoccupat­i delle loro condizioni di salute e li hanno quindi accompagna­ti in ospedale, dove tutti e dieci sono stati testati per la positività al Covid-19: risultati tutti negativi, sono stati quindi affidati alle comunità per minori del Veneziano, mentre le autorità continuano a cercare di ricostruir­e la loro odissea clandestin­a. Si tratterebb­e del primo caso di immigrazio­ne irregolare registrato in provincia dopo il lockdown, di sicuro molto differente dagli ultimi casi che, ancora negli ultimi mesi del 2019, avevano visto diversi clandestin­i arrivare in laguna attraverso la rotta delle navi container, nascosti nei camion o tra le merci, spesso sfruttando il collegamen­to con la Grecia. Gli ultimi casi simili avevano visto protagonis­ti sempre dei giovani, minorenni afghani e iracheni, che erano stati scoperti al porto di Venezia a settembre e, di nuovo, lo scorso ottobre. Ma da tempo l’altra via di accesso sono i Balcani e da qui l’Italia attraverso il confine con la Slovenia, spesso nascosti sopra i treni merci fino alla prima stazione dove poter cambiare treno.

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In fuga Migliaia di persone scappano dai loro paesi per cercare fortuna

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