Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tuffo nel Garda Muore a 20 anni

La tragedia sul lago di Garda nonostante i soccorsi

- Di Davide Piol

Èmorta a soli vent’anni una ragazza bellunese che, ieri mattina, era stata ripescata dalle acque del lago di Garda, dove si era tuffata perdendo i sensi.

PESCHIERA DEL GARDA (VERONA) Un tuffo fatale. In piena notte. Durante una serata in spiaggia tra sorrisi e alcol. Il corpo che non riemerge dall’acqua. Poi il salvataggi­o da parte di polizia e carabinier­i, aiutati da uno degli amici, e l’arrivo dei soccorrito­ri del 118 che fanno ripartire il battito cardiaco alimentand­o la speranza. Che, però, si spegne alle 15 all’ospedale di Borgo Trento. Non ce l’ha fatta Silvia Doriguzzi, 19 anni di Longarone, ma domiciliat­a a Peschiera del Garda dove pochi giorni fa aveva cominciato un periodo di prova come barista al «Filo». A rinvenirla e recuperarl­a sul fondo del lago è stato Mauro Trinca, ispettore superiore dell’ufficio polizia di frontiera aerea di Villafranc­a, in vacanza sul posto con moglie e figli. «Verso le 3.30, dal camper ho sentito urla gioiose di ragazzi alticci provenire dalla spiaggia dopo Porto Pioppi, a 50 metri da dove siamo parcheggia­ti. Mi sono affacciato e ho visto cinque ragazze e due ragazzi e sono tornato a dormire ma poco prima delle cinque, quelle urla sono diventate delle grida disperate: ”Oddio non la troviamo più. Dov’è andata?”». Allora Trinca si è catapultat­o fuori dal camper per capire cosa stesse accadendo.

Il ragazzo che divideva l’appartamen­to con la 19enne bellunese gli ha spiegato che non trovavano più l’amica. «Erano le 5.07. Lo ricordo bene perché ho scattato delle foto mentre correvo per raggiunger­li - prosegue - Nel frattempo ho allertato i carabinier­i. Quando sono arrivato in spiaggia, le ragazze piangevano. Ho chiesto di indicarmi il punto dove avevano visto l’ultima volta l’amica e il ragazzo mi ha portato sul pontile in legno. A un certo punto ho intravisto qualcosa sul fondale e mi hanno confermato che era lei. Ci siamo tuffati insieme: una volta raggiunta, l’ho afferrata per un braccio e per la testa e, con l’aiuto del ragazzo, siamo riusciti a raggiunger­e a nuoto il pontile». Ad attenderli c’erano i carabinier­i della compagnia di Peschiera pronti anche loro a tuffarsi. Ma non ce n’è stato bisogno. «Insieme l’abbiamo riportata sul pontile». Poi è stata una corsa contro il tempo. Il battito cardiaco della ragazza era assente e i militari hanno iniziato a praticarle il massaggio cardiaco per circa 10 minuti, fino all’arrivo dei soccorrito­ri di Verona Emergenza, che hanno proseguito la manovra per altri 20 minuti riuscendo a rianimarla per poi trasportar­la in gravissime condizioni all’ospedale Pederzol. Infine, il trasferime­nto al Polo Confortini e la morte. Sul caso indagano i carabinier­i. Da una prima ricostruzi­one dei fatti sembra che la giovane, nel fare un tuffo, abbia battuto la testa e perso i sensi, rimanendo sott’acqua per diversi minuti.Silvia Doriguzzi, come l’ha definita ieri un suo amico, era «un uragano di felicità». Non c’è una sola foto, nei suoi profili social, che la ritrae col broncio. Dal 2017 al 2019 aveva frequentat­o l’Istituto Leonardo Da Vinci, a Belluno, e poi aveva lasciato la scuola. Amava cantare. Una passione travolgent­e che nel 2018 l’aveva trascinata su un palco con il famoso brano «At Last!» di Etta James. «Ogni volta è come se fosse la prima – aveva commentato Silvia – Con il tempo s’impara a gestire l’agitazione, sta a te decidere se metterti in gioco. Io lo faccio perché senza tutto questo le mie giornate sarebbero vuote». A cantare sono anche la madre Giulia e il suo compagno Michele, e la sorellastr­a di otto anni Francesca. Sembra inverosimi­le, quasi una beffa del destino, ma martedì la madre ha postato un video in cui canta «Cry to me» di Solomon Burke. Note coinvolgen­ti ma versi strazianti, soprattutt­o se riletti alla luce di questa tragedia: «Quando sei tutta sola nella tua triste stanza, e non c’è altro che l’odore del suo profumo, non ti viene da piangere?».

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Silvia Doriguzzi, 19 anni, di Longarone, era appassiona­ta di canto, viveva con la mamma, il compagno e la sorella
Il canto Silvia Doriguzzi, 19 anni, di Longarone, era appassiona­ta di canto, viveva con la mamma, il compagno e la sorella

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