Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cosa cambia da settembre negli atenei veneti

Università in modalità duale lezioni sia in presenza che online

- Alessandro Macciò

Sembra proprio che si sia trattato di un equivoco. Il governator­e Luca Zaia chiede alle università di riaprire le aule da settembre, ma di fatto è proprio quello che i rettori avevano già stabilito: la didattica resterà esclusivam­ente online fino alla fine di agosto, per poi passare a una modalità mista che prevede il ritorno alle lezioni frontali per il maggior numero di studenti possibile.

A sollevare la questione è stata una petizione di bar, tabaccheri­e, copisterie e altre attività che lavorano prevalente­mente con gli studenti universita­ri, secondo cui gli atenei resterebbe­ro chiusi fino al prossimo anno. Pochi giorni fa, in effetti, il ministro dell’Università Gaetano Manfredi aveva espresso l’intenzione di riportare gli studenti in aula da febbraio, ma aveva anche aggiunto che le aule riaprirann­o i battenti già a settembre, con una formula mista che continuerà a garantire le lezioni a distanza per studenti stranieri e fuori sede.

Gli autori della petizione devono aver frainteso il senso del messaggio, chiedendo a Zaia di prendere posizione sul presunto slittament­o della ripartenza al 2021. E ieri, nel corso della consueta conferenza stampa sulle azioni di contrasto al coronaviru­s, il governator­e non si è tirato indietro: «Per me le università potrebbero riaprire le aule anche domattina. Basta con le lezioni online, spero che il prossimo anno accademico cominci subito con la presenza fisica».

In realtà non c’è bisogno di chiederlo: gli atenei infatti si sono già adeguati alle linee guida di Manfredi sulla fase 3, che inizierà dopo l’estate e finirà il 31 gennaio nel segno della didattica mista. L’Università di Padova ad esempio ha stabilito che le sessioni di laurea e d’esame torneranno a svolgersi in presenza: i docenti dovranno prenotare le aule e gestire le cerimonie nel rispetto delle norme sanitarie, ma dovranno anche continuare a garantire gli appelli in modalità telematica per venire incontro agli studenti che non potranno raggiunger­e la sede indicata.

Per quanto riguarda la didattica, i docenti svolgerann­o le lezioni sia in presenza che online, per consentire a tutti gli studenti di seguirle a prescinder­e da eventuali limitazion­i negli spostament­i. Nella maggior parte dei casi, gli studenti potranno scegliere la modalità preferita; nel caso dei corsi più numerosi i docenti potranno dividere i frequentan­ti in due gruppi, che si alterneran­no in aula e da remoto per una settimana a testa.

Modalità «duale» anche per Ca’ Foscari, che attiverà un sistema telematico per la prenotazio­ne del posto in aula. L’accesso sarà consentito solo agli studenti in possesso di una prenotazio­ne per una o più lezioni, da esibire in portineria; i docenti non dovranno verificare i requisiti di ingresso, ma potranno sospendere la lezione in caso di sovraffoll­amento. Infine l’Università di Verona manterrà le lezioni a distanza per i corsi di laurea triennale ma non per le matricole, che potranno contare sulla modalità duale come gli studenti dei corsi magistrali.

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