Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Verona, batterio killer Via alla nuova inchiesta «Sospetti molto gravi»

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VERONA (La.Ted.) «I sospetti che stanno emergendo sono gravi e pesanti, a questo punto è nostro compito fare chiarezza su tutto». Batterio killer all’Ospedale della Donna e del Bambino: il procurator­e Angela Barbaglio annuncia così l’apertura ufficiale della seconda inchiesta sugli almeno 12 casi, di cui 2 mortali - queste la cifre confermate finora dall’Azienda ospedalier­a - di neonati che hanno contratto il Citrobacte­r a Borgo Trento dal 2018. Il nuovo fascicolo d’indagine segue a quello aperto lo scorso novembre dal pm Marcello Maresca a Genova, dove la piccola Nina si è spenta all’ospedale Gaslini dopo aver contratto il Citrobacte­r nel reparto di Terapia intensiva neonatale di Borgo Trento il 21 aprile 2019, dieci giorni dopo essere venuta alla luce «settimina». Ieri mattina la mamma della bimba, Francesca Frezza,con il fratello nonché suo avvocato Matteo Frezza, ha depositato il suo secondo esposto-denuncia, dopo il primo presentato alla Procura del capoluogo ligure. Nell’atto di 14 pagine, si punta il dito su quelle che vengono definite «tutte le gravissime colpe dell’ospedale». Nel nuovo esposto si denunciano «l’assoluta carenza, se non addirittur­a mancanza, di misure igienico sanitarie. E poi si denuncia la «mancata chiusura delle Terapie intensive neonatale e pediatrica all’emergere dei primi casi di Citrobacte­r, che risalgono addirittur­a al 2018. Soltanto alle 14.30 di venerdì scorso - denuncia Francesca -, l’Azienda ospedalier­a si è finalmente decisa a chiudere».

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Il caso Sono almeno 12 i neonati che hanno contratto il batterio

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