Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ex popolari, stop alle domande di rimborso Fir Sui pagamenti l’ostacolo delle verifiche fiscali

Scade stanotte il termine: oltre 120 mila domande già depositate. Si spera nell’anticipo

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VENEZIA ( f.n.) Banche, stop alle domande di rimborso al Fir. A tre anni dalla liquidazio­ne di Bpvi e Veneto Banca, ad oltre due dalla prima creazione del Fondo indennizzo risparmiat­ori, scade oggi il termine per presentare le richieste di ristoro, secondo lo schema del 30% di rimborso del prezzo di acquisto con un tetto di centomila euro, attraverso il portale on-line di Consap, la società del Tesoro che sta gestendo la partita domande e rimborsi.

I risparmiat­ori ancora alle prese con la presentazi­one della domanda avranno tempo, oggi, fino alle 23.59. E va tenuta presente anche la possibilit­à di presentare domande incomplete nei documenti allegati, specie bancari che attestano il possesso delle azioni, da richiedere per le venete a Intesa Sanpaolo, sapendo di avere poi ancora sessanta giorni di tempo per produrre quanto serve, dalla richiesta di integrazio­ne inviata per mail da Consap, che indicherà i documenti mancanti.

Scartata l’ipotesi di un’altra proroga a settembre per la domande, che avrebbe fatto slittare anche i tempi di pagamento dei rimborsi, alla scadenza di stanotte il Fir arriva con oltre 120 mila domande complete già presentate - per oltre la metà riferibili alle banche venete - giunte in questi ultimi giorni a un ritmo di 1.500 al giorno, nonostante i problemi al portale segnalati dalle associazio­ni. Tante? Poche? «Comunque la metà delle 300 mila stimate in partenza da Banca d’Italia: non sono tante - sostiene Patrizio Miatello dell’associazio­ne Ezzelino -. Pesano i risparmiat­ori deceduti nel frattempo e gli eredi che non hanno più voglia di andare avanti. Il timore di subire verifiche fiscali? Può pesare anche. Noi ora ci aspettiamo l’anticipo del 40% entro settembre».

Con il che si entra nel secondo tempo della vicenda. Perché la chiusura dei termini di presentazi­one è solo un punto intermedio. Completata la raccolta delle domande, organizzat­e dando la priorità a quelle forfetarie fino a 50 mila euro, da pagare prima, resta da capire quando arriverann­o i rimborsi. Nodo centrale restano i tempi delle verifiche fiscali dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazi­oni rese dai risparmiat­ori:solo dopo il via libera Consap pagherà i rimborsi, per non rischiare l’accusa di danno erariale di fronte a pagamenti indebiti. Il tavolo operativo Consap-Entrate per definire le procedure è attivo, ma oltre non si va. E l’idea di concedere un anticipo del 40% per tagliare i tempi non riesce ad oltrepassa­re questo ostacolo; e deve sperare che vada in porto un emendament­o, stavolta efficace nella conversion­e in legge del decreto Rilancio.

«Consap fin qui ha lavorato con attenzione. La questione è ora il criterio con cui si faranno i controlli - sostiene Valter Rigobon, segretario regionale di Adiconsum Cisl, che ha presentato quattromil­a domande -. Spero si andrà a campione altrimenti per me il rischio, visti i numeri, è di non avere i rimborsi prima di due anni. La verità è che iniziata solo la fase due e ci si dovrà lavorare sopra. L’anticipo sarebbe una risposta importante ai risparmiat­ori».

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